Carisp Cesena, approvato il progetto di fusione per incorporazione in Crédit Agricole Cariparma
Definiti i valori di concambio: 0,070 azioni ordinarie Cariparma per ogni azione Carisp. A Cesena arriveranno la sede della Direzione regionale retail e un nuovo Centro di Banca telefonica del Gruppo Crédit Agricole
In un comunicato stampa il Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia informa che ieri, 8 febbraio, i Consigli di Amministrazione di Crédit Agricole Cariparma Spa, Cassa di Risparmio di Cesena (Crc), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi), hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Crc, Carim e Carismi (le “3 Banche”) in Cariparma.
Nell’ambito della fusione, sono stati definiti i seguenti valori di concambio: 0,070 azioni ordinarie Cariparma per ogni azione Crc; 0,032 azioni ordinarie Cariparma per ogni azione Carim; 0,043 azioni ordinarie CA Cariparma per ogni azione Carismi. Il perfezionamento dell’operazione è subordinato all'approvazione delle Assemblee straordinarie delle società partecipanti alla fusione e al rilascio, da parte della Banca Centrale Europea dell’autorizzazione a procedere all'operazione.
Approvata l’offerta finanziaria per gli azionisti di minoranza
Il Consiglio di Amministrazione di CA Cariparma ha inoltre approvato di dare corso a un’offerta pubblica di acquisto delle azioni delle 3 banche detenute dagli azionisti diversi dalle Fondazioni bancarie, da banche, intermediari finanziari, da compagnie di assicurazione e da altri soggetti istituzionali.
Le tre offerte di acquisto saranno così strutturate: per ciascuna azione posseduta e apportata alle offerte, gli azionisti retail delle 3 Banche riceveranno un corrispettivo in denaro che valorizza le azioni al valore dell’ultimo aumento di capitale e che è pari a: 0,5 euro per azione di Crc; 0,194 euro per azione di Carim; 0,445 euro per azione di Carismi. inoltre gli azionisti che aderiranno all’offerta e rimarranno clienti attivi della Banca per i prossimi tre anni, parteciperanno agli utili del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia del 2020: il 2,5 per cento dell’utile del Gruppo al 2020 verrà, infatti, ripartito in modo da riconoscere ai soci delle 3 Banche che avranno aderito e resteranno clienti attivi, un ulteriore corrispettivo in denaro per ciascuna azione posseduta e apportata alle offerte. Il corrispettivo differito è stato calcolato in modo da riconoscere uno specifico valore anche ai warrant detenuti dagli azionisti retail di Cassa di Risparmio di Cesena.
Potenziali benefici della fusione delle 3 Banche in Cariparma
Il comunicato del Gruppo Bancario Crédit Agricole sottolinea che "la fusione porta a compimento il percorso intrapreso e si pone l’obiettivo di creare valore per tutti gli stakeholders attraverso diversi filoni gestionali".
In tale ottica, nell’arco del triennio 2018-2020, Cariparma prevede di erogare circa 3,3 miliardi di euro in nuovi finanziamenti nei territori dove le 3 Banche sono radicate; effettuare importanti investimenti per lo sviluppo di nuovi modelli di filiale e nuovi prodotti per la rete commerciale potenzialmente quantificabili in oltre 100 milioni di euro; mantenere forti strutture direzionali nel territorio; gestire e valorizzare il patrimonio immobiliare di proprietà. Cariparma, inoltre, "continuerà a mantenere un solido rapporto con le Fondazioni azioniste delle 3 Banche, al fine di poter sviluppare congiuntamente iniziative volte alla valorizzazione ed allo sviluppo delle comunità locali.
Prosegue il comunicato: "Coerentemente con i valori di Crédit Agricole, il Gruppo ha sempre manifestato attenzione all’occupazione, allo sviluppo delle risorse interne e al miglioramento del contesto professionale e dell’ambiente di lavoro, investendo in maniera consistente nella formazione e nella crescita dei propri collaboratori. In quest’ottica sono previste: a San Miniato la sede della Direzione regionale Toscana; a Cesena la sede della Direzione regionale retail e un nuovo Centro di Banca telefonica per il Gruppo Crédit Agricole; a Rimini la sede della Direzione regionale Imprese e della Direzione regionale Private Banking. Il progetto di integrazione non prevede esuberi.
Il processo di integrazione in corso prevede di erogare risorse significative per attività di formazione a supporto del cambiamento e prevede di valorizzare al massimo le competenze e le eccellenze locali presenti oggi nelle 3 Banche.
Il comunicato si chude sottolineando che "L’operazione di fusione semplificherà i processi decisionali, in modo da rendere più veloce ed efficiente la realizzazione del Business Plan e delle altre iniziative strategiche. Accrescerà inoltre il grado di omogeneità delle politiche commerciali, creditizie e di gestione delle risorse umane nell’ambito del Gruppo, pur mantenendo significative leve decisionali nelle strutture che resteranno a livello territoriale".
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