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Carisp Cesena: comitato difesa risparmiatori chiede l’azione di responsabilità verso gli ex vertici

Gli azionisti della Cassa di risparmio di Cesena sono stati convocati in assemblea con un unico, scottante, punto all’ordine del giorno: “Azione di responsabilità verso precedenti esponenti aziendali”.

L’appuntamento è per mercoledì 13 dicembre e la decisione sarà presa, nei fatti, dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, azionista di maggioranza della Carisp. Il Comitato difesa risparmiatori vuole incontrarli prima dell’assemblea.

Carisp Cesena: comitato difesa risparmiatori chiede l’azione di responsabilità verso gli ex vertici

Gli azionisti della Cassa di risparmio di Cesena sono stati convocati in assemblea con un unico, scottante, punto all’ordine del giorno: “Azione di responsabilità verso precedenti esponenti aziendali”.

L’appuntamento è per mercoledì 13 dicembre e la decisione sarà presa, nei fatti, dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, azionista di maggioranza della Carisp. Il Comitato difesa risparmiatori vuole incontrarli prima dell’assemblea.

“Da diverso tempo abbiamo chiesto l'avvio dell'azione civile di responsabilità nei confronti degli ex vertici di Crc. Noi ipotizziamo una mala gestione dei crediti e degli investimenti e alcuni conflitti di interesse di ex vertici dell'istituto – ha affermato Davide Fabbri, blogger e membro del Comitato difesa risparmiatori Crc –. Su questi temi abbiamo persino organizzato un corteo cittadino, il 22 aprile scorso, gridando a gran voce la richiesta di azione civile di responsabilità nei confronti soprattutto dei maggiori responsabili del tracollo della banca: Germano Lucchi, ex presidente del cda, e Adriano Gentili, ex direttore dell'istituto bancario. Ora l'attuale dirigenza Carisp, anche grazie all'avvio del processo penale nei confronti degli ex amministratori, aderisce a questa proposta: l'assemblea dei soci della banca avvierà le procedure per l'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici. Il nostro Comitato Difesa Risparmiatori vigilerà su questa delicata vicenda”.

Prima dell’assemblea, però, il Comitato vuole incontrare i vertici dell’istituto di credito: “Chiediamo fin da subito un incontro con l'attuale dirigenza della banca. Da almeno tre anni scriviamo ossessivamente di queste vicende: abbiamo ipotizzato dei conflitti d'interesse di Germano Lucchi e Adriano Gentili (il figlio Gabriele Gentili in società con Germano Lucchi), la rete di complicità fra dirigenza CRC, politici e imprenditori-banchieri. Crc è stata la principale artefice della crisi dell'edilizia, facendo scoppiare la bolla immobiliare speculativa, prestando allegramente ingenti soldi a speculatori e immobiliaristi poi falliti (come nel caso della holding di Pierino Isoldi). Una banca non del territorio ma di alcuni personaggi del territorio, con aspetti gestionali clientelari, tipici fenomeni delle banche locali. Una politica di gestione dei prestiti allegra. Irregolarità e incongruenze nelle richieste di credito, di garanzie e di piani di supporto”.

Il Comitato, in vista del processo penale che inizierà il 22 gennaio 2018, si riunirà a breve per raccogliere nuove costituzioni di parte civile: “Continuiamo ad avere sete di trasparenza e legalità – conclude Fabbri –. Occorre accertare le responsabilità, condannare i colpevoli e risarcire le vittime: 13.300 azionisti che si sono visti pressoché azzerare il valore delle loro azioni”.

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