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Comitato risparmiatori Carisp: proposta Cariparma "indecente e irricevibile"

Un’umiliazione dei piccoli risparmiatori-azionisti Carisp. Questa la dura valutazione espressa dal Comitato difesa risparmiatori Cassa risparmio Cesena (che conta oltre 550 associati) nei confronti della proposta di Credit agricole Cariparma.

Foto Comitato difesa risparmiatori Carisp

Un’umiliazione dei piccoli risparmiatori-azionisti Carisp. Questa la dura valutazione espressa dal Comitato difesa risparmiatori Cassa risparmio Cesena (che conta oltre 550 associati) nei confronti della proposta di Credit agricole Cariparma.

“La proposta della banca rivolta agli azionisti – spiega in una nota Davide Fabbri, portavoce del Comitato – non raccoglie le nostre istanze di risarcimento del danno. È una proposta scorretta, umiliante, offensiva, poiché non si fa carico di un serio e legittimo risarcimento del risparmio tradito. Non ci aspettavamo certo doni, le banche non fanno mai regali, ma solo un tentativo seppur misero di giustizia sociale nei confronti degli azionisti privati”.

La proposta di Cariparma (che dopo i voti delle assemblee dei soci incorporerà le tre Casse di Risparmio di Cesena, Rimini e S. Miniato) è di acquistare le azioni degli investitori privati al valore di 50 centesimi, per poi distribuire agli azionisti delle tre banche che hanno aderito all’accordo e che sono rimasti correntisti attivi per tre anni, un dividendo extra pari al 2,5 per cento dell’utile di Credit Agricole Cariparma del 2020.

Da una serie di calcoli sull’utile netto, ipotizzato in crescita a 270 milioni al 2020, il Comitato stima un possibile bonus di 30 centesimi ad azione alle fine del 2021, e 7,5 centesimi a warrant, dopo aver venduto le azioni a 0,50 euro ed essere rimasto cliente per tre anni: “Solo di spese conto molti clienti avranno speso più di quanto andranno poi a incassare. Noi lo interpretiamo come un ricatto bello e buono: se l'azionista rimane fedele, bravo e rispettoso cliente della banca per altri tre anni, otterrà qualche briciola. Una proposta inaccettabile”.

Il Comitato al contrario propone la costituzione di un fondo di ristoro al fine di risarcire gli azionisti. Ipotizzando una valutazione iniziale dell'azione pari a 15 euro, propone un rimborso dell’85 per cento per i piccolissimi azionisti fino a 250 azioni, percentuale che scende progressivamente del 10 per cento negli scaglioni fino a 500 azioni, mille, 2mila, 4mila, 10mila, 20mila, 40mila. Per gli azionisti con più di 40mila azioni, il Comitato propone un rimborso del 5 per cento.

“Crediamo che la nostra proposta – conclude il Comitato – sia una operazione indispensabile nella direzione della riacquisizione della fiducia da parte dei risparmiatori nei confronti dell'istituto bancario”.

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