Cesena
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Ben oltre mille i presenti

Una folla di persone per l’ultimo saluto a Nicola Parentelli

Un’ondata d’affetto che la chiesa di Bulgarnò e le vie della piccola frazione di Cesena non sono riuscite a contenere, con le auto che sono arrivate quasi a bloccare la via Bulgarnò II. Sono migliaia le persone che hanno preso parte ai funerali di Nicola Parentelli, il 29enne deceduto sabato scorso a San Leo in sella alla mountain bike.

Una folla di persone per l’ultimo saluto a Nicola Parentelli

Un’ondata d’affetto che la chiesa di Bulgarnò e le vie della piccola frazione di Cesena non sono riuscite a contenere, con le auto che sono arrivate quasi a bloccare la via Bulgarnò II. Sono migliaia le persone che hanno preso parte ai funerali di Nicola Parentelli, il 29enne deceduto sabato scorso a San Leo in sella alla mountain bike.

La messa funebre, conclusa da pochi minuti, è stata l’occasione per tantissimi per tributare un ultimo saluto a Nicola. Un lungo applauso ha accolto la salma in chiesa, che vedeva foto del giovane appese alle pareti. Presenti in massa ciclisti del gruppo Bulgarnò Bike e calciatori del Gambettola.

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Preceduta da un rosario, la Santa messa si è aperta con il canto di inizio “Amico Gesù” intonato da un coro misto Montiano-Longiano: “Hai fatto di me la creatura più felice nata mai dalle tue mani, dolce Amico Gesù, ora sei qui con me”.

Dietro l’altare, molti i sacerdoti impegnati nella celebrazione: padre Carlos Galeano dei frati di Longiano, don Filippo Cappelli, don Luca Baiardi, don Mirco Bianchi, don Danilo Manduchi di Rimini (parroco a San Martino in Riparotta, la parrocchia della mamma di Nicola), don Domenico Altieri.

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La fidanzata Sara aveva segnato sul calendario la data del matrimonio: il 13 ottobre a Montenovo. “Promesse rimaste nel vento, per un altro disegno – ha detto don Domenico Altieri all'inizio della messa – preghiamo per Sara, i genitori, la sorella Silvia”. 

“Gesù rimane lì accanto a noi. Ne parlavo oggi con gli studenti all'agrario. Volevano scavare il mistero. Un modo nuovo di vivere questi drammi però non c'è. La morte non esiste più. Siamo vittime della spettacolarizzazione”, così don Filippo Cappelli nella propria omelia.

“Voi che siete qui oggi non siete qui perché è morto un giovane, ma perché avete condiviso l'umano. Per noi la parola che vale è un sempre. Non è un tempo umano. Il problema non è la morte, ma quello della vita. Che vita ho avuto fino a quel momento lì? Cosa pensa una persona in 40 metri di volo? Come quello che ha fatto Nicola? Quanti sono lunghi quei 40 metri? Ripeto: quanto sono lunghi? Dipende da come si è vissuto”. 

“Cosa ci è rimasto? Una parola strozzata in gola. Chi non darebbe qualcosa di sé per ancora un abbraccio. Il vento di Dio porta il per sempre che può essere anche nostro. Io non ci sto che tutto finisca. Io non ci sto. Per questa bara? Io non ci sto. Le nostre preghiere non sono lettera morta. I nostri abbracci consegniamoli a Dio. Continuiamo a farlo nostro questo tempo, il per sempre, il tempo di Dio. Lì dove è finito Nicola” così ha concluso don Filippo.

All'esterno della chiesa era presente un gazebo degli amici del gruppo ciclistico Bulgarnò Bike, impegnato a raccogliere le offerte che andranno per attività sportive locali, come da volere della famiglia di Nicola. Aperto anche il circolo Anspi parrocchiale, al quale Nicola aveva chiesto solo pochi giorni fa l'adesione.

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Al termine della Messa don Domenico Altieri ha ricordato i simboli presenti sull'altare: il cero pasquale, la luce di Cristo, l'acqua benedetta che ricorda il battesimo e l'incenso che è simbolo sacerdotale. Poi la preghiera finale di affidamento al Signore: "Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell'Altissimo".

Sono seguite diverse testimonianze. A parte pubblichiamo quella del compagno delle elementari, Emiliano Zavagli, che ha parlato a nome dei compagni di classe, otto in tutto, compreso Nicola. Altri, in arrivo in redazione, li pubblicheremo domani. 

Ha preso la parola una signora a nome della fidanzata Sara. "Gesù nel suo giardino vuole i fiori più belli - ha letto tra l'altro in un intervento lungo e intenso - e Nico era uno di questi. Essere amati è più che essere vivi. Significa essere felici".

Alla parole di Sara è seguita la sorella Silvia. "Questa è la lettera che ti avrei voluto scrivere per il giorno del tuo matrimonio. Sei un uragano di energia. Mi ricordo quando col babbo venimmo a Ciola, durante la gran fondo di ciclismo "9 Colli". Tutti arrivavano piegati in due sulla bicicletta. Tu arrivasti in impennata, su una ruota. È vero, la felicità dura un attimo, ma tu rimarrai sempre con noi. C'è un luogo. Ci deve essere un luogo per i buoni. là di certo ci sei tu. Con la tua divisa da portiere.

Non hanno fatto mancare la loro voce gli amici della mountain bike. Per loro ha parlato Francesco Collini. "Eri un biker formidabile. Il tuo sorriso rimarrà sempre nel mio cuore. Ogni giorno senza sorriso è un giorno perso. Di certo tu non ne hai perso nessuno.

Ha avuto poi la forza di andare al microfono la mamma Giuliana: "Nicola è nato da un gesto d'amore e amore ha dispensato a tutti".

Anche il Massimo è intervenuto. "Quando sabato mi hanno chiamato i Carabinieri per dirmi che mi dovevano parlare ho capito subito cosa era successo. L'altra sera, in casa, un nipotino davanti a tutti è uscito fuori con questa frase che mi ha fatto pensare: "Gli angeli avevano bisogno di uno forte e gentile". Poi oggi venendo qua e vedendo tutte le auto fino alla celletta, lungo tutta la via Bulgarnò II come non si era mai visto nel nostro paese ho detto: ma Nicola non era mica un Vip. Non lo era, mi ha risposto un amico. I Vip sono falsi. Nicola era una persona vera. Ecco perchè oggi c'è tanta gente. Grazie. Grazie mille a tutti voi. Non so come ringraziarvi".

Anche il cugino Simone Ferri ha voluto portare la sua testimonianza: "Eri un arcobaleno e come un arcolbaleno sei sparito in fretta. Hai saputo dipingere il quadro della tua vita. Un quadro bello che continueremo a guardare".

Prima di uscire, don Domenico Altieri ha voluto aggiungere: "È stata come una festa. Facciamoci coraggio. Questa celebrazione è stato un esempio di amicizia vera. Questa partenza di Nicola è un viaggio. Facciamoci del bene tra noi".

Il coro misto Longiano/Montiano con molti scout ha poi intonato il canto finale: "Nascosta può essere la felicità, perchè la gioia è con te".

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