Cesenatico
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Direttiva Bolkestein

CNA balneatori: legittime le richieste sulle concessioni

Gli associati alla Cna si sentono confortati da uno studio sullo stato delle concessioni balneari italiane nel contesto della normativa europea

Foto Archivio Corriere Cesenate

La “direttiva sui servizi”, preparata dal commissario Ue Frits Bolkestein, fu approvata nel 2006. Stabilisce la parità di accesso per professionisti e imprese a tutti i mercati dell'Unione, l'affidamento in gestione dei servizi pubblici con regole chiare, e la possibilità di concedere beni di proprietà statale ai privati solo per un determinato lasso di tempo e tramite gara (da effettuarsi nuovamente a ogni scadenza). Quest'ultima disposizione si applica, ad esempio, alle spiagge o gli spazi occupati dagli ambulanti, ed è stata duramente contestata dagli operatori economici nel corso dell'ultimo decennio.

Ora uno studio avviato su richiesta del Comitato europeo sulle petizioni dell’Europarlamento (Italian State Beach Concessions and Directive 2006/123/EC in the European Context) dimostrerebbe che le richieste avanzate dagli operatori del settore al Governo ed al Parlamento, siano legittime e non animate esclusivamente da interessi di parte: "Bisogna restituire certezza a migliaia di imprenditori che chiedono solo di poter svolgere al meglio il proprio lavoro. Dallo studio si rileva – afferma Stefano Rossi, responsabile di CNA Balneatori Forlì-Cesena – come, in nessun paese d’Europa, la disciplina sulle concessioni balneari possa definirsi ottimale e che ogni riforma debba essere adattata alle esigenze locali. In Italia si deve tener conto dell’esistenza di una grande disponibilità di spiagge ancora assegnabili, di conseguenza non possono evocarsi eventuali ostacoli alla concorrenza".

Il documento suggerisce di agire su un doppio binario. Da un lato indire da subito gare solo per i tratti di litorale liberi; mentre, per riassegnare tratti di costa già concessi, si chiede di riconoscere il legittimo affidamento agli attuali concessionari: “Questo per tre motivi – conclude Rossi – togliere dall’attuale stato di incertezza le imprese che rischiano di non poter pianificare investimenti nuovi necessari per affrontare le sfide emergenti della competizione turistica, per permettere alle imprese di rientrare dagli investimenti fatti e per consentire al sistema della balneazione territoriale politiche con protagonisti certi, almeno nel medio periodo”.

Fonte: Comunicato stampa
CNA balneatori: legittime le richieste sulle concessioni
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