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Notizie del giorno: Papa alla Reuters, Stati Uniti-Messico, Galantino su famiglia, campagna Cei migranti, presidenza austriaca Ue, corruzione

Il riassunto della giornata odierna curato dell'Agenzia Sir

Notizie del giorno: Papa alla Reuters, Stati Uniti-Messico, Galantino su famiglia, campagna Cei migranti, presidenza austriaca Ue, corruzione

Papa Francesco: alla Reuters, “mi schiero” con i vescovi Usa. “Populismi non sono la soluzione”. “Non bisogna respingere la gente che arriva”

“Non è facile, ma i populismi non sono la soluzione”. Così Papa Francesco, in un’intervista esclusiva alla Reuters, sui temi legati all’immigrazione. Nell’intervista – riferisce la Reuters offrendone una sintesi – Papa Francesco critica l’amministrazione Trump per la decisione di separare le famiglie di migranti al confine col Messico e condivide le dichiarazioni di vescovi cattolici statunitensi che hanno definito la separazione dei bambini dai loro genitori “contraria ai nostri valori” e “immorale”. “Io mi schiero con l’Episcopato”, dichiara il Papa, che si esprime anche sulla vicenda dell’Aquarius, la nave gestita da due associazioni umanitarie costretta a sbarcare in Spagna i 629 migranti che aveva raccolto in mare perché il governo italiano ha negato l’accesso ai porti. “Credo che non si debba respingere la gente che arriva, si devono ricevere, aiutare e sistemare, accompagnare e poi vedere dove metterli, ma in tutta l’Europa”, afferma rispondendo a una domanda sulle decisioni assunte dal governo e dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. I populisti, aggiunge Francesco, “stanno creando una psicosi” sulla questione dell’immigrazione, e società che invecchiano, come quella europea, rischiano invece “un inverno demografico grande”, e hanno dunque bisogno degli immigrati, perché senza immigrazione l’Europa “diverrà vuota”. (clicca qui)

Usa: mons. Seitz (El Paso) su migranti al confine, “udiamo il pianto dei bambini separati da madri e padri”

(da New York) “Le nostre comunità da diverse settimane stanno assistendo ad azioni, al confine con la città gemella di Ciudad Juárez in Messico, che stanno turbando la coscienza cristiana”. Il vescovo di El Paso, Mark J. Seitz, denuncia l’inasprimento delle politiche migratorie e l’impatto sul territorio della diocesi che vede “i ponti che uniscono le nostre città trasformarsi in cancelli d’acciaio mentre udiamo il pianto dei bambini separati dalle madri e dai padri e assistiamo alla trasformazione del porto di Tornillo in un campo profughi per minori. Perchè?”. L’interrogativo del vescovo si estende anche alla tragedia di Claudia Patricia Gómez González, la giovane guatemalteca uccisa da un agente di frontiera appena messo piede negli Usa dove era arrivata a piedi alla ricerca di lavoro. “La posta in gioco è l’essere cristiani oggi, in questa oscurità”, continua mons. Seitz che annuncia per il 20 luglio una processione pubblica in solidarietà con i migranti. (clicca qui)

Messico: appello vescovi ad Amministrazione Usa, “salvaguardare unità delle famiglie dei migranti, figli e genitori hanno il diritto di stare uniti”

“Noi vescovi messicani manifestiamo la nostra grave preoccupazione di fronte all’annuncio che il Governo degli Stati Uniti ha fatto rispetto ai quasi duemila bambini che sono stati separati dai loro genitori nelle ultime settimane. In tal modo, il totale di minori che si trovano in questa situazione arriva a quasi quattromila nel giro di un anno”. Inizia così una nota della Conferenza episcopale messicana, firmata dal presidente cardinale José Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Guadalajara, e dal segretario generale, mons. Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, vescovo ausiliare di Monterrey. I vescovi, che fanno riferimento anche alle prese di posizione di Papa Francesco, sottolineano: “Le famiglie non devono essere separate. Al contrario, il bene comune si consolida attraverso l’unità delle famiglie”. Questo, fa notare l’Episcopato messicano, è il risultato della politica della “tolleranza zero”. Non manca pure la preoccupazione per i “molti minori i migranti non accompagnati, che si trovano da soli o in compagnia di persone che non sono i loro genitori o tutori ufficiali, diventando in questo caso più esposti a essere preda del crimine organizzato o della tratta di persone”. (clicca qui)

Famiglia: mons. Galantino, il Patto per la natalità è “un momento di luce in quadro non incoraggiante”

In un “quadro non certo incoraggiante”, c’è “un fatto che potrebbe far alzare la testa all’Italia”: si tratta del Patto per la natalità, promosso dal Forum delle associazioni familiari, che mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, ha definito “un momento di luce” in una “campagna elettorale, l’ultima, che qualcuno ha chiamato ‘abolizionista’”. “Intorno al pattoxNatalità, per la prima volta c’è stato un approccio non ideologico al tema della famiglia e della natalità che si è guadagnato un’attenzione trasversale”, ha osservato il vescovo che stasera è intervenuto alla presentazione del volume di Limes “Quanto vale l’Italia”, organizzato da Infor Elea. “Quelle firme di consenso e di partecipazione convinta appartenevano, e spero vengano considerate ancora valide, a uomini e donne responsabili di partiti e aggregazioni politiche, comprese quelle oggi al governo del Paese”, ha affermato mons. Galantino che a quanti hanno firmato il ‘pattoxNatalità’ ha voluto chiedere di mantenere l’impegno, “se vogliamo più Italia in Europa”. “Se manterranno l’impegno – ha ribadito – non faranno un piacere al Papa, ai vescovi o ai credenti. Faranno solo l’interesse del nostro Paese”. Il nostro, ha spiegato, “è un Paese che ha bisogno di politica, non di polemiche”. (clicca qui)

Migranti: con campagna Cei “Liberi di partire, liberi di restare” approvati 61 progetti, 40 dei quali nelle diocesi italiane

Mentre nel nostro Paese e in Europa infuria il dibattito sui migranti, la Chiesa italiana continua il suo impegno sul fronte dell’accoglienza, dell’integrazione e dell’accompagnamento di quanti sono costretti a fuggire dalla propria terra come pure di quelli che si trovano nei Paesi di origine e di transito. Sono 21 i progetti in fase di realizzazione nei Paesi di partenza, di transito e di arrivo dei flussi migratori per un totale di 10.730.000 euro, ai quali se ne aggiungono altri 40, per uno stanziamento di 2.466.270 euro, nelle diocesi italiane, avviati nell’ambito della campagna “Liberi di partire, liberi di restare”, che mette a disposizione 30 milioni di euro dai fondi dell’8xmille. Sulla scia dei quattro verbi indicati dal Papa – accogliere, proteggere, promuovere e integrare – la campagna agisce su due piani paralleli: sensibilizzare la popolazione sul tema e realizzare interventi negli ambiti dell’educazione e dell’informazione, della sanità, della promozione di opportunità lavorative nei Paesi di partenza, di transito e di accoglienza di quanti, specialmente bambini e donne, fuggono da guerre, fame e violenza. (clicca qui)

Ue: verso la presidenza di turno austriaca. Tre priorità: migrazioni e sicurezza, economia digitale, Balcani

(Bruxelles) Passaggio del testimone il 1° luglio dalla Bulgaria all’Austria che avrà la presidenza del Consiglio dell’Unione europea per il secondo semestre 2018. “Un’Europa che protegge” sarà il leit motiv e l’obiettivo prioritario di questo periodo, con un criterio di fondo: “L’Ue dovrebbe concentrarsi sulle grandi questioni che richiedono una soluzione comune e fare un passo indietro quando si tratta di questioni minori in cui gli Stati membri o le regioni si trovano in una posizione migliore per prendere decisioni”. È questa la declinazione che l’Austria intende dare al motto Ue “Uniti nella diversità”. Le priorità che l’Austria si è posta per il semestre sono tre: sicurezza e lotta alla migrazione illegale; garantire prosperità e competitività attraverso la digitalizzazione; consolidare la stabilità nei Paesi confinanti con l’Ue, guardando quindi ai Balcani occidentali e all’Europa sud-orientale. Per l’inizio della presidenza, la Commissione europea sarà a Vienna nei giorni 5 e 6 luglio. (clicca qui)

Corruzione: don Ciotti (Libera), “è furto di bene comune e di speranza”

“Una società corrotta è una società dove non esiste più il bene comune, dove il diritto di tutti diventa privilegio di pochi”. Lo ha ricordato don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, che ha definito la corruzione come “un furto di bene comune e di speranza”. Le “ultime vicende” hanno dimostrato che la corruzione “non è solo il denaro” ma è tutto quello che si traduce in “favori, raccomandazioni, furbizie e privilegi”, ha sottolineato don Ciotti che oggi a Roma ha tenuto la “lectio magistralis” alla cerimonia di chiusura della seconda edizione del master Anticorruzione promosso dalla Facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata. “La corruzione – ha spiegato – è lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo in nome del denaro, che si trasforma da mezzo a fine. È lo strumento per accrescere il potere di pochi a scapito della dignità e della libertà degli altri”. Non solo: “strozza in guanti bianchi, imprigiona la libertà, è lo strumento di potere più diffuso sia sul piano legale sia su quello criminale”. Secondo il fondatore di Libera, infatti, “la corruzione è il surrogato più diffuso della violenza diretta che è troppo rischiosa, è un modo ipocrita ed efficace di fare il male”. (clicca qui)

Fonte: Sir
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