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Presidente della Repubblica

Mattarella a Forlì ricorda Ruffilli a trent’anni dall’assassinio

Il presidente della Repubblica è arrivato alla casa dove il politico forlivese fu giustiziato il 16 aprile 2018 con tre colpi alla nuca dalle Brigate Rosse

AgenSir

“Pluralismo e riforma”. Secondo Sergio Mattarella sono queste le indicazioni dell’insegnamento di Roberto Ruffilli, che il Capo dello Stato ha voluto ricordare oggi a Forlì in occasione del trentesimo anniversario dell’assassinio per mano delle Brigate Rosse. Il Presidente ha deposto una corona di fiori ai piedi della lapide che ricorda l’agguato terroristico del 16 aprile 1988 e ha visitato la sede della Fondazione Roberto Ruffilli. Ha quindi preso la parola a conclusione della cerimonia commemorativa che si è tenuta presso il Teatro Diego Fabbri, rileggendo e rilanciando la riflessione del grande giurista e senatore dc, della cui statura umana, culturale e politica ha potuto dare anche “personale testimonianza”. Egli, ha sottolineato il Capo dello Stato, “costituisce un punto di quella tessitura di storia del nostro Paese tragica, ma che ha seminato per la nostra convivenza, per il nostro stare insieme positivo”.

Per Ruffilli, ha detto nel suo intervento Mattarella, la cittadinanza andava intesa come “patto tra cittadini e Stato” nell’ambito della Costituzione, richiamando “il senso di comunità che lega tutti gli elementi della nostra Repubblica e tutti i concittadini della nostra Repubblica”.

“Anche da questo – ha osservato il Capo dello Stato – derivava la sua sottolineatura del valore del pluralismo della nostra democrazia”. Secondo il disegno della nostra Costituzione, infatti, “la vita politica non si esaurisce nell’attività del Parlamento, del Governo, delle Regioni e dei Comuni. Tutto questo ne costituisce il punto di raccordo, ma si svolge in tante altre manifestazioni, luoghi e punti d’incontro: negli enti intermedi, nelle formazioni sociali, nelle libere aggregazioni di cittadini, nel mondo associativo. Tutto ciò concorre a perseguire e definire gli interessi generali del nostro Paese e quindi della sua vita politica ed esprime il dinamismo della nostra Repubblica e la vivacità della nostra democrazia”.

“Questo era al centro dell’insegnamento di Ruffilli e anche per questo – ha aggiunto Mattarella – vi era una sua grande attenzione al processo riformatore, all’esigenza di adeguare costantemente la realtà delle nostre istituzioni, del nostro stare insieme, ai mutamenti che nel corso del tempo costantemente, e sempre più velocemente, si realizzano e con cui ci confrontiamo”.

Fonte: Sir
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