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Il Natale nelle scuole e non solo

La recita "E' Nadel d'una volta" delle elementari di Pievesestina

Due maestre di Pievesestina scrivono al giornale dopo aver assistito alla ricostruzione storica della Notte Santa. Filo conduttore le parole di papa Francesco sul rapporto giovani-anziani

La recita "E' Nadel d'una volta" delle elementari di Pievesestina

Gentilissimo direttore, desideriamo renderla partecipe di un evento semplice, ma estremamente piacevole, a cui abbiamo assistito qualche giorno prima di Natale.

Nella scuola primaria di Pievesestina, gli alunni delle classi terze, quarte e quinte, in totale 110 bambini circa, hanno realizzato una ricostruzione storica della Notte Santa, alla presenza dei loro nonni e degli anziani ospiti della casa di riposo “La Meridiana”. L’idea è nata ad alcune insegnanti del Plesso, dopo la visita di papa Francesco nella nostra città. Le sue parole hanno fatto da filo conduttore nella scelta del percorso poi realizzato: C’è bisogno oggi di ripristinare il dialogo tra i giovani e gli anziani, i giovani e i nonni… Dobbiamo imparare a far sì che i giovani colloquino con gli anziani, che vadano da loro…. Mi raccomando, voi, nelle vostre comunità, nelle vostre parrocchie, nei vostri gruppi, fate in modo che ci sia questo dialogo. Questo dialogo farà miracoli.” .

La recita, intitolata “E Nadel d’una volta “, aveva come tema la Notte Santa e voleva raccontare in parte il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme e le ore che precedettero l’evento della Nascita, fino alla visita dei Re Magi a Nostro Signore Gesù. I bambini coinvolti hanno recitato a memoria poesie in italiano e in dialetto romagnolo (ecco il perché del titolo), cantato canti della tradizione cattolica e drammatizzato, molto semplicemente, i fatti salienti del racconto evangelico. Vi è stata anche una parte rappresentativa dei mestieri di una volta: ciabattini, lanaioli, falegnami, fornai, lavandaie … esperienze vicine a quelle dei nonni. Loro al termine sono stati molto contenti e commossi per la predilezione mostrata nei loro confronti. Poi vi è stato un dialogo tra i bambini, curiosi di sapere come si svolgevano le festività natalizie una volta, ed i nonni desiderosi di raccontarsi.

E’ stato per noi commovente assistere a questo tenero scambio tra due generazioni, apparentemente così lontane, ma in fondo tanto vicine.

E questa lettera, caro direttore, nasce dal desiderio di far conoscere aspetti spesso sconosciuti, ma tanto preziosi, della vita della nostra città.

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