Borg McEnroe

Autore Filippo Cappelli
Introduzione

C'è un’epica nel tennis, un Olimpo vissuto e gestito da eroi. Il rumore pare quello del martello che li forgia subito all’inizio del film, e invece sono i colpi sparati da Björn Borg che martella timpani e avversari, uno dei due modi di intendere la vita da parte dei due protagonisti: il martello (Borg) e la lama (McEnroe), dice un commentatore proprio all’inizio per introdurli.
Era quello che i media avevano deciso sarebbe stata la narrazione della loro sfida, ed è quello che il regista Petersen decide debba essere la sua lettura della grande rivalità. La freddezza contro la rabbia in un’epica che si staglia fra due uomini troppo simili per non vivere quell’empasse di amore-odio che sempre avvicina i grandi. Su un sottofondo che deve più al western che a un film sportivo. Anzi, che forse deve più al western proprio perché è un film sportivo.

Recensione

La trama: “Borg McEnroe” porta sullo schermo la leggendaria rivalità tra due dei migliori tennisti della storia, finiti ai lati opposti dello stesso campo per 14 volte in quattro anni (tra il 1978 e il 1981). La calma glaciale del tennista Björn Borg (Sverrir Gudnason) contro il temperamento impetuoso dell’avversario John McEnroe (Shia Labeouf); i movimenti rigidi e calibrati del giocatore svedese contro il gioco nervoso e dinamico dello statunitense, preda di frequenti attacchi d’ira ai danni degli spettatori e dell’arbitro di turno.
La contrapposizione tra i due atleti non si esaurisce sul campo da tennis: le personalità opposte, gli stili diversi e l’imprevedibilità dei risultati rendono il confronto ancora più serrato e avvincente, proiettando i due campioni tra le stelle del firmamento sportivo. Fino alla finale di Wimbledon del 1980, considerata una delle partite più belle della storia del tennis.
E come in un western che si rispetti, nel duello si scontrano non solo due uomini, ma anche le personificazioni di valori che esistono già nella società. Lo svolgimento della partita di suo è carica di movimenti e colpi di scena molto filmici, attimi eccezionali che il film carica a dovere. Petersen è bravissimo a sfruttarli e giocare bene sugli alti e bassi, seguire le fisse e i rituali di entrambi e il dramma di un destino che sembra compiersi fra quelle due racchette.
I due caratteri vengono interpretati benissimo dai rispettivi attori, e per un attimo sembra di trovarsi di fronte ancora a quel “Rush” di Ron Howard (a cui il film deve molto di più di quanto lasci intendere): lì a sfrecciare erano i bolidi pilotati da Niki Lauda e James Hunt (altra rivalità sportiva passata alla storia e, naturalmente, raccontata al cinema); qui, oltre alla pallina gialla, a (s)correre velocemente sono le immagini e gli stati d’animo di due campioni solitari. O pistoleri, sempre solitari come il vero western esige, che in fondo in fondo è la stessa cosa.

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Data di pubblicazione 28/11/2017 18:30
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Borg McEnroe
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Note
Categoria Cinema
Il Film

Regista: Janus Metz Pedersen

In programmazione: Multisala Aladdin (Cesena), Uci Cinema (Savignano sul Rubicone)