Suburbicon

Autore Filippo Cappelli
Introduzione

L’America benpensante si ferma a ‘Suburbicon’, una cittadina-modello sull’onda di quei tempi con giardini perfetti, villette perfette, strade perfette e abitanti perfetti.

Ecco: abitanti perfetti?

Recensione

La trama: è il 1959, dodicesimo anno dalla fondazione di Suburbicon, che vanta 60mila abitanti di diversa origine: New York, Ohio e Mississippi.

Protagonista è il capofamiglia Gardner Lodge (Matt Damon) la cui moglie Rose (Julianne Moore) è costretta sulla sedia a rotelle in seguito a un incidente stradale. Dopo un’incursione notturna di due malviventi nella loro villetta la donna perde la vita, ma Gardner sembra consolarsi tra le braccia di Margaret, sorella gemella della moglie (sempre Julianne Moore). Inoltre, nella città arriva il momento anche del primo insediamento di una famiglia di colore, i Meyers. E cominciano i guai…

La trama svela già la mano, lo stile e l’umorismo nerissimo di due geni del cinema americano. La sceneggiatura è infatti dei fratelli Coen (scritto dopo il primo film dei due, “Blood Simple”), che Clooney tratta piuttosto bene alla regia: il grottesco, lo splatter temperato dall’umorismo, la violenza eccessiva di alcuni momenti sono ingredienti tipici del cinema dei fratelli. Clooney comunque ci mette del suo: la vicenda dei Meyers è stata infatti aggiunta da lui, rindondando pregi e difetti alla pellicola.

Il pregio è che, d’un tratto, gli anni Cinquanta sembrano essere meno lontani: la vicenda infatti pare ispirarsi alla storia vera di una famiglia di colore accaduta a Levittown, e sicuramente non può non far pensare anche a eventi politici attuali come la tragedia di Charlottesville, nell’agosto 2017. D’altra parte però, aggiungere a una vicenda privata un fatto così particolare che sfrutta l’occasione per puntare il dito contro l’amministrazione Trump e il dramma del razzismo, appesantisce un po’ la leggerezza coeniana. A tratti la retorica sembra prendere il sopravvento, specialmente nel finale, ma il ritmo serrato aiuta a non perdere il controllo.

Il film infatti piace e diverte e appare ottima la scelta dei protagonisti: Matt Damon è sempre perfetto nel ruolo dell’uomo comune, lati oscuri connessi. Julianne Moore inoltre ha sempre quel triste sorriso capace di far empatizzare in pochi secondi. Oscar Isaac è una ventata d’aria fresca e ruba la scena con carisma e ironia.

La rivelazione è certamente il piccolo protagonista Noah Jupe, in grado sempre di reggere emotivamente la scena con i suoi colleghi più maturi… Siparietti indimenticabili (quello con l’assicuratore Isaac è perfetto), atmosfere surreali, la velocità di un treno regolare come in una strada di campagna.

Viene da pensare cosa sarebbe successo con una regia più coraggiosa (alla Coen appunto) e non classica come quella di Clooney, che raggiunge il suo sicuro approdo. Comunque, uno dei migliori film probabilmente al cinema.

Valutazione: non adatto ai più piccoli.

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Data di pubblicazione 12/12/2017 18:30
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Suburbicon
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Note
Categoria Cinema
Il Film

In programmazione: Eliseo Cesena; Uci Cinema (Savignano sul Rubicone)

Diretto da: George Clooney