Tonya

Autore Filippo Cappelli
Introduzione

La pattinatrice più odiata di sempre arriva al cinema. Sguardi di taglio e lame da ghiaccio che fendono: prima di tutto, il cuore. Pur prodotto dalla protagonista stessa Margot Robbie, il film ha il grande garbo di non puntare tutto su di lei. Eppure si tratta di una scelta che appare come un primo difetto: nella vera storia della pattinatrice americana Tonya Harding e della sua carriera nello sport professionistico, da completa outsider fino al clamoroso incidente di cui fu vittima la sua rivale Nancy Kerrigan, colpita a un ginocchio durante un allenamento da un uomo in qualche modo vicino a Tonya, c’è uno scampolo dell’incredibile mondo in cui la pattinatrice è cresciuta.

Recensione

Il personaggio reale è quanto di più cinematografico si possa immaginare: Tonya Harding ha infiammato il mondo del pattinaggio all’inizio degli anni Novanta, quando ancora scivolava veloce nei palazzetti di tutto il globo. Lei era la figlia del mito targato Ronald Reagan, di quel liberismo che avrebbe rilanciato il sogno americano. Non a caso la foto del presidente compare anche sul muro di un garage, per ricordare che se un attore poteva sedersi nello Studio Ovale, anche una ragazza di Portland poteva salire alle Olimpiadi.

Ma non è la principessa gentile delle fiabe: i risultati li ottiene col sangue e con le urla di una madre che non accetta il fallimento. A tre anni, Tonya è già schiava delle sue passioni. La madre ha costruito una campionessa in miniatura, che non può abbandonare la pista neanche per andare in bagno. I pattini nutrono la sua anima, le botte induriscono il suo corpo. La violenza diventa il pane quotidiano nelle giornate di Tonya, malmenata da chi invece dovrebbe proteggerla. Lo scandalo nasce dagli schiaffi, da una fanciullezza che se n’è andata con gli allenamenti selvaggi e l’impossibilità di ricevere una carezza.

La storia è dura, ma vale la pena di ricordare che fu la seconda al mondo a eseguire un triplo axel, un salto che quasi trent’anni fa illuminava i volti di appassionati ed esperti. Poi tutto si è spento...

Il film di Craig Gillespie è una vera inchiesta fra l’immagine (e cioè la società delle maschere che anche Tonya aveva fatto sua) e la verità (chi è la vera Tonya: la spietata carnefice di chi le sbarrava la strada o la vittima di una vita insanguinata). Forse la verità non interessa a nessuno. Forse ancora una volta, come sui social, ad attirare l’attenzione è la maschera che ci siamo fatti di lei, il suo poderoso inganno, il punto di vista.

Sembra di essere dalle parti di Kurosawa, che già decenni fa si interrogava sullo schermo sull’impossibilità di svelare il mistero dietro la violenza. E così il cinema si fa inquisitore: segue e persegue Tonya, non la lascia respirare. I carrelli la inseguono sulla pista nelle sue indimenticabili evoluzioni, i primi piani catturano i falsi sorrisi alla fine di ogni gara, quando lei vorrebbe piangere di dolore perché, in realtà, è sola.

Splendida Margot Robbie in un’eccezionale interpretazione: dopo essere la bellissima di “The Wolf of Wall Street” si imbruttisce per divenire la splendida pattinatrice che non riuscì mai a divenire l’eroina che tutti volevano.

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Data di pubblicazione 03/04/2018 18:30
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Tonya
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Note
Categoria Cinema
Il Film

Diretto da: Craig Gillespie

In programmazione: Uci Cinema (Savignano sul Rubicone)