Commento al Vangelo
stampa

Domenica 27 maggio - Santissima Trinità - anno B

Differenza che non divide, distinzione che non discrimina

Dt 4,32-34.39-40; Sal 32; Rm 8,14-17; Mt 28,16-20

La Chiesa ci fa riprendere il percorso del tempo ordinario e con la celebrazione della Solennità della Santissima Trinità, ci fa ritornare all’ordinarietà attraverso lo sguardo spalancato sul mistero di Dio uno e Trino.

Il testo evangelico che ascoltiamo in questa domenica colpisce per la sua essenzialità. Si tratta dei versetti conclusivi del Vangelo di Matteo. Certo il riferimento alla Trinità è diretto ed è legato al Battesimo. Dice Gesù agli Apostoli: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). Ma prima di queste parole, il brano si apre con una duplice sottolineatura: da un lato gli Undici che, obbedendo alle parole di Gesù, vanno in Galilea, si prostrano al vederlo, ma dubitano; dall’altro il Signore Risorto che affida loro il compito di annunciare al mondo che Dio è Padre e che nel Figlio ci dona la vita e la forza dello Spirito Santo.

Dodici li aveva costituiti il Signore (cfr Mc 3,14); Undici diventano evangelizzatori e annunciatori del mistero di Dio. È la Chiesa ferita. Ogni volta che risuona questo “gli Undici”, sempre il rimando è alla mancanza di quel “dodicesimo”, il traditore. A noi forse sfugge, ma nella prima comunità il richiamo è immediato e doloroso. Non è la Chiesa dei perfetti, quella che viene inviata. E quel dubbio che accompagna il loro stare davanti al Signore Risorto non fa che sottolineare questa fatica, questa sofferenza, questa debolezza.

Anche noi possiamo dire, insieme a Mosè, come ci ricorda la prima lettura: “Si è mai sentito nulla di simile?”(cfr Dt 4,33). Si è mai sentito, nella storia, di un Dio che si rivolge agli uomini chiamandoli figli, donandogli libertà, facendoli partecipi della sua stessa vita? E verrebbe da chiederci: che ne facciamo noi, battezzati e inviati, di tanta dignità? Noi generati nel battesimo a questa vita di figli, di salvati e immersi nella comunione d’amore che è Dio, continuiamo a confliggere l’uno con l’altro, a dividerci, a vivere da schiavi e da prigionieri o a dibatterci nelle nostre solitudini.

In questo tempo, nel quale sembra prevalere la paura delle differenze, dove l’unione e la collaborazione si portano avanti a suono di “contratti”, Dio si rivela a noi, ancora una volta, con il Suo volto. Ed è il volto di chi non solo non fa differenze, ma è in sé differenza che non divide, distinzione che non discrimina, identità che non impone perché è comunione vera che sgorga dal dono della vita.

Signore Gesù, per la forza dello Spirito Santo in noi, che ci hai donato nel nostro Battesimo, rivelaci ancora una volta il volto del Padre, continua a camminare con noi ogni giorno e donaci di scegliere e di vivere sempre la comunione.

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Domenica 27 maggio - Santissima Trinità - anno B
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento