Emergenza sanitaria
Al via al "Bufalini" le somministrazioni di anticorpi monoclonali
In Emilia-Romagna le prime confezioni della terapia sono arrivate lo scorso 25 marzo
Al via in queste ore, anche al "Bufalini" di Cesena, per quanto abbiamo appreso da fonti interne al nosocomio, le somministrazioni di anticorpi monoclonali su persone affette da Covid-19.
In Emilia-Romagna, nello specifico a Ferrara, punto di riferimento regionale per la consegna di queste terapie, le prime confezioni sono arrivate lo scorso 25 marzo e la prima terapia, a base di un monoclonale singolo (il Bamlanivimab), è iniziata lo stesso giorno a Bologna al policlinico Sant’Orsola.
Il profilo tipo a cui sono indirizzate le cure con gli anticorpi monoclonali è un paziente che presenta sintomi lievi-moderati, che non necessita di un ricovero in ospedale, ma viene curato a casa. Tuttavia ha caratteristiche cliniche tali per cui il suo rischio di evolvere verso una forma grave di Covid è considerato molto elevato: è il caso, ad esempio, di un paziente immunodepresso, o di un paziente trapiantato.
La terapia a base di anticorpi monoclonali (che vanno somministrati per via endovenosa entro pochi giorni dai sintomi) necessita di un “proponente”, che sarà prevalentemente il medico di base del paziente o un medico dell’Usca, le Unità speciali di continuità assistenziali attive sul territorio. Affinché venga prescritta, è necessario il via libera di un “validatore”, una figura ospedaliera che validi la proposta terapeutica e abbia l’accesso al registro dell’Aifa, al fine di avere la fornitura del farmaco da parte della farmacia ospedaliera.
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