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Anni di piombo, Miguel Gotor: "Ricordare Aldo Moro anche per il suo impegno politico e non solo per il triste epilogo"

Il 1978 per la storia italiana è stato un anno straordinario, non solo per le vicissitudini politiche ma anche per i tre papi che si sono succeduti sul soglio di Pietro fino a Giovanni Paolo II, Pontefice straniero che è stato uno dei protagonisti più assoluti del Novecento

Anni di piombo, Miguel Gotor: "Ricordare Aldo Moro anche per il suo impegno politico e non solo per il triste epilogo"

"È necessario riconsegnare alla storia la memoria di Aldo Moro vivo". È l’appello del professore Miguel Gotor, docente di storia moderna all’Università di Torino che da parlamentare ha fatto parte della Commissione che indagava sul rapimento dello statista democristiano. Intervenendo dalla Sala “Dradi Maraldi” della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena lo storico si è soffermato sui “meccanismi di funzionamento del cosiddetto ‘caso Moro’ - un sequestro di persona preceduto da una strage che si conclude, da un lato, con la morte dell'ostaggio e, dall'altro, con la scomparsa degli originali dei suoi scritti”. “Sono trascorsi ormai quarant’anni da quel tragico evento ed è importante restituire questa vicenda al suo tempo”, ha spiegato aggiungendo che è importante, quando si riflette sulle modalità del rapimento e della morte di Aldo Moro, non dimenticare Moro da vivo, “figura schiacciata dalle eccezionali circostanze della scomparsa e dell'uccisione”.

Il 1978 per la storia italiana è stato un anno straordinario, non solo per le vicissitudini politiche ma anche per i tre papi che si sono succeduti sul soglio di Pietro fino a Giovanni Paolo II, Pontefice straniero che è stato uno dei protagonisti più assoluti del Novecento. Il 1978, inoltre, è l’anno più significativo per la storia dei partiti italiani del Secolo breve. “Rappresenta l’epilogo dei dieci anni precedenti, anni di speranze e di tempeste caratterizzati da una profonda partecipazione civile e da una grande crisi economica”, rammenta Gotor.

Seppur legati da una crisi politica significativa, il 1978 e il 2018 non possono essere in nessun modo paragonabili. “Si tratta di età diverse e di tempi lontanissimi. Ad essere mutato è soprattutto il contesto internazionale che molto spesso condiziona le vicende nazionali. Il tempo degli anni ‘70 è il tempo della guerra fredda, dello scontro tra blocchi e di una democrazia italiana bloccata. Bisognava fare di tutto per impedire che il Partito Comunista italiano arrivasse con il voto degli italiani al Governo ed ecco che in quel tornante di anni tra il ‘72 e il ‘78 si sviluppò la strategia della solidarietà nazionale e il Compromesso storico utili ad affrontare la crisi italiana molto diversa da quella di oggi”, spiega Gotor.

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