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Cac, continua il trend positivo degli ultimi anni. Rinnovato il cda

Sei le sedi collegate con le piattaforme online. Presentato il bilancio 2019

Nella foto, il presidente Giovanni Piersanti

Anche se slittata di tre mesi e in modalità completamente nuove per far fronte alle direttive anti Covid-19, quest’anno i soci della Cooperativa hanno comunque potuto partecipare numerosi all’assemblea generale ordinaria -  dislocata sul territorio nazionale: sei sedi collegate tramite piattaforma online in streaming nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Perugia, Ancona, Fermo e Campobasso.
La Cooperativa agricola cesenate (Cac) - una delle principali realtà internazionali della moltiplicazione sementiera, costituita nel lontano 1948 - associa oggi circa 2.200 imprenditori agricoli, distribuiti su otto regioni italiane ed è riconosciuta come prima Organizzazione di Produttori Interregionale. L’attività economica di Cac è fortemente orientata all’esportazione in Europa ed Estremo Oriente, in cui realizza l’80% del fatturato.
Il bilancio d'esercizio 2019, approvato all’unanimità in data 19 luglio - giorno in cui si è tenuta l’assemblea - ha conseguito risultati molto positivi, con conseguente soddisfazione della maggior parte dei soci e dei dipendenti.
Il valore della produzione ha consolidato infatti un risultato importante di 39 milioni di euro (solamente -0,9% rispetto al 2018, massimo storico per la Cooperativa). Tale risultato consentirà una liquidazione agli agricoltori di oltre 23 milioni di euro, compreso il materiale vivaistico utilizzato per la produzione. La Cooperativa, inoltre, ha registrato un utile di 1,2 milioni di euro.
L'attività di Cac ha occupato oltre 200 addetti per un importo di salari e stipendi che sfiora i 7,4 milioni di euro. Il premio di qualità riconosciuto ai soci, inoltre, ha mantenuto gli stessi parametri del 2018 e l’importo totale liquidato è pari a circa 2,3 milioni di euro.
Andrea Maltoni, direttore finanziario e amministrativo, collegato da Fermo, ha affermato che «il bilancio, in sostanza, esprime un’annata positiva. Cac può affrontare con tranquillità il futuro».
Sempre Maltoni ha aggiunto alcuni numeri che rendono l’idea della crescita della Cooperativa nell’ultimo decennio: «Dal 2009 al 2019 abbiamo investito molto, il fondo ammortamento è aumentato di ben 13 milioni di euro e il patrimonio netto si è incrementato di 7,8 milioni di euro».

Gli ettari totali del 2019 hanno registrato un calo di circa il 5% rispetto allo scorso anno, ma la differenza è stata determinata dalla diminuzione delle colture standard, mentre l’ettarato delle colture specializzate è rimasto invariato.
«L'annata 2019 è stata caratterizzata da un andamento stagionale mutevole che ha determinato risultati produttivi molto variabili fra le diverse colture - ha spiegato il presidente Giovanni Piersanti durante il suo intervento da Cesena. Ottima la produzione di cipolle, buona per bunching onion, carote e cicorie, discreta per cavoli e brassiche, ma pessima per cucurbitacee e rucole. La qualità è stata purtroppo condizionata negativamente dall’andamento meteorologico piovoso della tarda primavera, con problemi di basse germinazioni che hanno inciso per il 5,55% sul valore della produzione».
«Con il bilancio 2019 si sono conclusi anche i tre anni di mandato del Cda - ha continuato Piersanti. Abbiamo mantenuto le strategie impostate dall’inizio, cioè orientamento al cliente, flessibilità, innovazione e ricerca, sempre nell’ottica di dare beneficio ai soci e ai dipendenti. Gli obiettivi sono stati ampiamente raggiunti! Bisogna ammettere che la fortuna in questi anni ci ha assistito, ma se non fosse stato per l’impegno di tutti, nessuno escluso, tutto ciò sarebbe stato più difficile». 

Piersanti ha elogiato anche la forza e l’importanza del gruppo sementiero che comprende, oltre a Cac, Consorzio Sativa, L’Ortolano, Organica, Planta Prelesje, Ljubo Seme e Arcoiris: «Il gruppo è molto forte, consolidato, con un fatturato che hasuperato i 55 milioni di euro nel 2019. Inoltre, fattore da non sottovalutare, il bilancio è in attivo in tutte le aziende facenti parte il gruppo stesso. Cac dovrà sempre cercare di essere un punto di riferimento, sia per il settore sia per i soci. Noi abbiamo una qualità rispetto ai nostri competitor: siamo un gruppo, ed essere un insieme, seppur distanziati come oggi, è molto meglio! Grazie di nuovo a tutti»
Vale la pena ricordare che i soci di Cac hanno deciso di elargire donazioni per circa 100mila euro alle strutture sanitarie delle proprie regioni di appartenenza per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Il contributo - ricavato dalla mancata distribuzione della remunerazione del capitale sociale - ha evidenziato ancora una volta come la Cooperativa, oltre alla funzione economica, assolva anche a una funzione sociale.

Durante l’assemblea è stato nominato il nuovo Cda. Si è deciso di lasciare invariato il numero dei membri del Consiglio a 25, stante l’equilibrio ottimale di rappresentanza dei soci e dei bacini produttivi di riferimento. Anche la ripartizione territoriale dei consiglieri è rimasta immutata: 16 per l’Emilia-Romagna, 6 per le Marche, 2 per il Molise/Puglia, 1 per l’Umbria/Toscana.
Sono stati confermati 23 consiglieri e nominate 2 nuove proposte, provenienti dal Gruppo Giovani della Cooperativa, garantendo così un rinnovamento e un ricambio generazionale del Consiglio stesso.
Sempre in assemblea sono stati esposti, infine, alcuni numeri sulla previsione 2020, i quali evidenziano un ettarato globale di 5.200 ettari, di cui oltre 1.300 sono colture specializzate.
Il fatturato previsto generato dal seme raccolto nel 2020, incluse le produzioni effettuate come OP, si aggirerà sui 26 milioni di euro, cui vanno aggiunti i ricavi delle attività di lavorazione per conto di terzi per circa 3,7 milioni.
Il direttore commerciale e di produzione di Cac Stefano Balestri, collegato da Termoli, ha chiuso così il suo discorso: «Nel 2020, quindi, si stima un fatturato di poco inferiore a 30 milioni di euro, che rappresenta il valore della ricchezza creata, ossia il contributo che la Cooperativa apporta al prodotto interno lordo nazionale attraverso il lavoro dei suoi soci e dei suoi dipendenti. Se ciò fosse, in un’annata così difficile dove tanti settori economici stanno soffrendo e il PIL nazionale è previsto in caduta del 15%, potremmo dirci soddisfatti perché per generare questo risultato si sono remunerate risorse che stimolano il ciclo economico: lavoro, materie prime, servizi».
Ieri, giovedì 30 luglio, il nuovo Cda ha confermato, nel corso della sua prima riunione, Giovanni Piersanti quale presidente di Cac e ha nominato Louis Capriotti quale vicepresidente.
Ai saluti, dunque, l’ex vicepresidente Claudio Pastocchi, che dopo 12 anni di attività ha deciso di non ricandidarsi:
«Ringrazio la Cooperativa per avermi concesso l’opportunità di svolgere il ruolo di vicepresidente, abbiamo vissuto momenti difficili, soprattutto all’inizio, ma ci siamo tolti anche parecchie soddisfazioni! Un ringraziamento particolare va al presidente Piersanti per avermi fatto crescere umanamente, prima che professionalmente.
È proprio quando le cose funzionano bene, sempre in un’ottica di continuità e di ricambio, che capisci che è arrivato il momento di lasciare spazio a qualcun altro. Auguro di cuore buon lavoro al nuovo Cda».

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