Cesena
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Anniversari

Casa di cura San Lorenzino. Ottant'anni da festeggiare con la città

In occasione del particolare compleanno, la Casa di cura San Lorenzino propone alla città il restauro di due codici antichi della Malatestiana, un concerto di musica classica  e una lapide a ricordo dell'ospitalità fornita nel 1934 a una famiglia di origini ebraiche

Nella foto un momento della conferenza stampa di questa mattina. Al centro l'amministratore unico della Casa di cura San Lorenzino, il dottor Raffaele Bisulli. Alla sua destra l'assessore alla cultura Christian Castorri e alla sua sinistra il sindaco Paolo Lucchi. La Casa di cura ora dispone di oltre 100 posti letto. Alla sua apertura nel 1938 disponeva di quattro camere con 12 posti letto.

“Questa realtà è dentro il tessuto sociale e culturale di questa città. Ecco perché abbiamo voluto ricordare i nostri primi 80 anni di vita con tre fatti cittadini e non con un convegno scientifico. A voler dimostrare come la Casa di cura San Lorenzino dal 1938 faccia parte del territorio e di chi lo abita”.

Così si è espresso questa mattina in conferenza stampa il dottor Raffaele Bisulli, figlio del fondatore, il dottor Elio, e amministratore unico della struttura sanitaria privata convenzionata, durante la quale sono state presentate le proposte per ricordare l’importante anniversario.

“Dal 60esimo abbiamo sempre pensato di celebrare ogni dieci anni queste ricorrenze con eventi pubblici. Nelle due precedenti occasioni si è trattato sempre di un concerto offerto alla cittadinanza. In questo caso abbiamo aggiunto il restauro di due codici della Malatestiana antica e lo scoprimento di una lapide che faccia memoria dell’ospitalità che la Casa di cura diede nel 1943 a una famiglia di ebrei perseguitati”.

A questo proposito, il direttore amministrativo e appassionato di storia, Paolo Poponessi, ha detto che nel libro da lui curato che uscirà per l’occasione ("Accadde a Cesena", il titolo) verrà riprodotta la cartella clinica del capo famiglia Lereri (il cognome era stato appositamente italianizzato) che riporta a matita la data di dimissioni, il 3 dicembre 1943. A matita perchè così la si poteva modificare all'occorrenza. E a matita è rimasta perchè poi la famiglia riuscirono a farla fuggire”.

Il sindaco Paolo Lucchi ha ricordato come il dottor Bisulli “fu uno dei pochi cesenati che si adoperarono per mettere in salvo gli ebrei, pure cittadini di Cesena. Si tratta di esperienze personali e di valori che costituiscono un pezzo di storia di questa città”.

“Le iniziative proposte – ha aggiunto l’assessore alla cultura Christian Castorri – dicono dell’amore alla città da parte della Casa di cura e di chi la dirige. Si tratta di appuntamenti di rilievo nei luoghi culturali più significativi per Cesena, come sono la Malatestiana e il teatro Bonci”.

I codici restaurati sono molto antichi, arabi e tradotti in latino. Verranno presentati alla città sabato 6 ottobre alle 11 nella sala Lignea della malatestiana. Domenica 21 ottobre alle 11, nella sala Piccinini della Casa di cura verrà inaugurata la lapide a ricordo dell’ospitalità fornita alla famiglia di ebrei. Il concerto si terrà al Bonci venerdì 16 novembre alle 21. Sarà di musica classica e verrà eseguito dall’orchestra dell’associazione Mozat Italia-Milano diretta dal maestro Aldo Bernardi. L'ingresso sarà libero.

Nella foto sotto il dottor Bisulli mostra la cartella clinica della prima paziente ricoverata al San Lorenzino: era l'11 agosto 1938. La paziente era una massaia di 58 anni.

bisulli prima cartella clinica
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