CRONACA
Caso Cristina Golinucci, 40mila firme per dire no alla richiesta di archiviazione
La petizione è stata lanciata sulla piattaforma Change.org. L'avvocata: "Nuovi elementi potrebbero dare impulso alle indagini"
Ha superato le 40mila firme la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org che chiede di non archiviare il caso di Cristina Golinucci, scomparsa l'1 settembre 1992. Dopo oltre 30 anni senza alcuna verità giudiziaria, la Procura di Forlì si pronuncerà sull’archiviazione delle indagini il prossimo 26 settembre.
“Trentadue anni fa mia figlia mi ha detto: "Ciao mamma ci vediamo stasera". Da allora io aspetto quella sera, aspetto che Cristina possa ritornare in qualche modo a casa”. Sono le parole di Marisa Degli Angeli, la madre di Cristina, che, in un video-appello nel quale ringrazia le migliaia di persone che hanno supportato la petizione, si dice pronta a continuare a cercare la verità: “Continuerò a disturbare, a espormi pubblicamente affinché sia fatta finalmente chiarezza”. La famiglia e i suoi legali chiedono di non porre fine alle indagini ma di continuare a indagare fino ad arrivare alla verità.
“Chiediamo alla Procura e a tutte le autorità competenti di non archiviare prematuramente il caso di Cristina, ma di continuare a investigare fino a quando ogni aspetto non sarà stato esaminato a fondo - scrive in una nota l’avvocata Barbara Iannuccelli, legale della famiglia e promotrice della petizione - Dobbiamo andare fino in fondo per Cristina, per la sua famiglia e per la giustizia”.
È lo stesso legale ad aver ricevuto di recente una telefonata da parte di una donna che afferma che suo padre nei giorni della scomparsa di Cristina era andato a raccogliere asparagi nella zona di Mercato Saraceno dove aveva visto arrivare un’auto guidata da un frate accompagnato da una giovane ragazza. Il frate si sarebbe tolto la tonaca e avviato mano nella mano nel bosco con la giovane. Inoltre, un amico del padre avrebbe riferito che in quei giorni in quella zona avrebbe trovato due sacchi neri che emanavano un odore sgradevole e che la cosa sarebbe stata segnalata ai carabinieri. Una nuova testimonianza che potrebbe dare un nuovo impulso alle indagini e rinforza la richiesta della famiglia di Cristina e dei suoi legali a non procedere con l’archiviazione del caso.
“Il caso di Cristina è stato riaperto nel 2022 grazie all'impulso di sua famiglia, che ha continuato a cercare la verità per tutto questo tempo - conclude l'avvocata Iannuccelli -. Dobbiamo andare fino in fondo per Cristina, per la sua famiglia e per la giustizia”.
Link alla petizione Change.org/GiustiziaPerCristina .
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