Sapro, storia di un disastro annunciato: dure prese di posizione da Lega e 5 stelle

Duri interventi di Antonella Celletti (Lega) e dei pentastellati cesenati a seguito della riunione congiunta, mercoledì scorso, delle Commissioni prima e quinta del Consiglio comunale di Cesena (audizione del vicesindaco Carlo Battistini e del rappresentante legale dell'Amministrazione che ha seguito il processo sul fallimento Sapro).

“I ricordi sul grave ‘caso Sapro’ sono ingrigiti – esordisce la Celletti – e certamente i cesenati poco ricordano di questo ennesimo scivolone della politica locale, terminato con il fallimento di una società partecipata anche dal Comune di Cesena e con la recente sentenza di primo grado del Tribunale di Forlì. La domanda rimane comunque sempre la stessa di anni fa: a quanto ammonta complessivamente l’esposizione economica del nostro Comune dopo il crack? La risposta rimane vaga. Giustamente Marco Casali ricorda che la situazione disastrata della società (91 milioni di debiti nel 2007 diventati 110 nel 2009, secondo quanto emerse nel 2011 nei lavori della competente commissione consiliare) sarebbe stata nota alla maggioranza Pd già dal 2008 e tenuta sotto traccia per non influenzare negativamente le successive elezioni amministrative. Già da qualche tempo, tuttavia, l’opposizione, e in particolare il gruppo consigliare di cui facevo parte, aveva denunciato la questione, osteggiata dalla maggioranza e nel disinteresse di gran parte della comunità cesenate”.

“Il bubbone poi scoppiò ugualmente – continua la Celletti – tanto che esiste tutta una serie di atti amministrativi e politici che in quel momento tennero banco, ma che probabilmente non mossero l’interesse necessario nell’opinione pubblica. La Lega, con documenti e dichiarazioni, denunciò ripetutamente la situazione, contestando la posizione della (prima) Giunta Lucchi che, tra l’altro, auspicava un coinvolgimento generale della politica sulla questione Sapro. L’obiettivo sembrava chiaro: minimizzare le ricadute negative sulla classe dirigente Pd, responsabilizzando tutti. La Lega non condivise l’appello, conscia del fatto che il buco della società avrebbe coinvolto l’intera comunità in un percorso accidentato per le finanze pubbliche. I fatti ci hanno dato ragione. Siamo tuttavia stanchi di dover raccogliere i cocci degli errori di questa amministrazione comunale. Errori che saranno addebitati all’intera comunità cesenate, senza che chi dovrebbe se ne assuma pubblicamente la responsabilità politica. Una prassi, questa, che si ripete ormai troppo spesso”.

Il Movimento 5 Stelle di Cesena, in una nota, commenta invece che “Sapro era diventata il classico bancomat sociale, con i soci che facevano a gara per vendere alla partecipata terreni, anche fuori dalla sua missione, scambiando la società stessa per un'agenzia immobiliare”.

“Ci fu un colpevole ritardo nel prendere atto dell'enorme debito accumulato dalla Sapro – continuano i pentastellati – “per non creare grane in campagna elettorale”. Su specifica richiesta dei commissari di minoranza si è finalmente chiarito che le perdite per il Comune di Cesena ammontano, fra capitale e garanzie date, a circa due milioni di euro. Però l'Amministrazione cesenate insiste nel minimizzare. Altro motivo di preoccupazione riguarda le possibili ricadute che il crack di Sapro potrà avere sulla nuova Amministrazione che prenderà in consegna il governo della città tra poco più di un anno e che non è difficile prevedere avrà un altro colore politico”.