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Lavoro

Cgil, Cisl e Uil, il cordoglio per l'infortunio mortale Martini

"Ancora una volta si è verificato l'evento che nessuno di noi vorrebbe accadesse: morire svolgendo uno dei diritti fondamentali della nostra carta costituzionale, che è il lavoro".

 Cgil, Cisl e Uil, il cordoglio per l'infortunio mortale Martini

Dopo l’ennesimo incidente sul lavoro avvenuto nella giornata di ieri, ancora una volta come sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil unitamente alle Segreterie Confederali Cgil, Cisl e Uil del territorio siamo costretti a vivere un'altra tragedia. Si tratta dell'ennesima vittima sul lavoro. Ancora una volta si è verificato l'evento che nessuno di noi vorrebbe accadesse: morire svolgendo uno dei diritti fondamentali della nostra carta costituzionale, che è il lavoro.

Un lavoratore di 54 anni si è recato al lavoro come ogni giorno, per guadagnarsi da vivere, per mantenere in maniera onesta la propria famiglia, ma contrariamente a quanto accaduto fino a ieri, non farà ritorno a casa. Non farà ritorno ai suoi cari perché ha perso la vita lavorando.

Siamo attoniti e inorriditi, dopo l’ennesimo infortunio mortale con dinamiche simili ad un altro incidente mortale avvenuto in provincia di Parma dove un altro lavoratore ha perso la vita schiacciato da un saccone per lo stoccaggio dei mangimi.  Lavorare è necessario per vivere, dovrebbe esserlo altrettanto la garanzia all'incolumità per tutti coloro che devono soddisfare questa necessità.  Purtroppo non è così oggi come non lo è stato in passato, paghiamo ancora la mancanza di una cultura generale della sicurezza a tutti i livelli.

Cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere insegnata già nelle scuole ai giovani studenti affinché diventi patrimonio comune sia dei futuri lavoratori che dei futuri imprenditori.

Purtroppo la sensazione che abbiamo, frequentando quotidianamente i luoghi di lavoro è che la salute e la sicurezza vengano troppo spesso considerati valori relativi e non assoluti. Manca la cultura della sicurezza che dovrebbe essere la base dalla quale partire, una comune percezione di certi valori come fondanti non negoziabili e quindi assunti come punto di riferimento per qualsiasi attività svolta in ambito lavorativo. Mentre oggi purtroppo troppo spesso le norme a tutela della salute e sicurezza vengono considerate inutili orpelli, lussi che non ci può permettere o quando va molto bene niente di più che fastidiosi intralci alla produttività.

Mancano da troppo tempo controlli continui e selettivi nelle aziende, per carenze di organico e di risorse. Auspichiamo quindi che nella manovra finanziaria ci siano quelle famose nuove risorse promesse per l’aumento degli ispettori del lavoro e l’aumento del personale dell’Arma dei Carabinieri dedicato alle attività di vigilanza sull’applicazione delle norme in materia di diritto del lavoro, legislazione sociale e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Bisogna potenziare l'attività di controllo e prevenzione degli organi preposti, rendere più efficaci i ruoli degli Rlst territoriali e degli Rls aziendali, che devono poter lavorare a stretto contatto con l'Ispettorato del lavoro dandogli se necessario la possibilità di poter sanzionare chi non rispetta le regole.

I segretari di categoria Fai Cisl Cangini Roberto, Flai Cgil Spazzoli Mauro e Uila Uil Scarponi Alessandro assieme ai Segretari generali di Cgil Cesena (Bucci Silla) , Cisl Romagna (Francesco Marinelli) e Uil Cesena (Borghetti Marcello), nell'esprimere pubblicamente il cordoglio e la propria vicinanza ai familiari dell’ennesima vittima del lavoro, in attesa di comprendere, dagli organi competenti, le cause di questo incidente mortale, denunciano l’insopportabile strage infinita di morti sul lavoro, una tragedia nazionale dove non basta più indignarsi, perché il tema vero è una netta presa di coscienza nazionale per una energica azione di prevenzione, con applicazione severa delle prescrizioni, dei dispositivi di sicurezza e della formazione per garantire la sicurezza.

Come Cgil Cisl e Uil confederali e di categoria siamo da tempo impegnati, nella contrattazione anche territoriale, a proporre accordi per garantire il rispetto della vita umana di chi lavora, ma occorre contrastare l’ipocrisia post mortem delle inutili chiacchiere di circostanza e di fronte ad una strage quotidiana, rivendichiamo quegli interventi immediati e ripetutamente chiesti nel confronto nazionale con il Governo, per tutelare la salute sui luoghi di lavoro anche con investimenti mirati. Le organizzazioni sindacali confederali a questo scopo hanno da tempo chiesto che si apra un tavolo alla Presidenza del Consiglio per affrontare insieme ai tanti ministri questa drammatica emergenza.

Quanti morti ancora dovranno esserci affinché Governo e politica si destino dal sonno?

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