Cna: "Non impedire di recarsi dal parrucchiere di fiducia"

Con l’Emilia-Romagna nella zona arancione, resta esclusa la possibilità degli spostamenti intercomunali per i servizi alla persona (acconciatori, estetisti, tatuatori), a meno che nel territorio comunale non si registri l’assenza di tali attività.

Un divieto che - tranne la breve parentesi con i giorni di zona gialla - dura ormai dallo scorso 15 novembre e che, per le associazioni di categoria del settore, sta mettendo a dura prova la tenuta di parrucchieri ed estetisti, soprattutto nei piccoli comuni.

Spiega Massimo Castellucci, presidente Cna Benessere e sanità di Forlì-Cesena: “Di fatto, questi operatori pur rimanendo aperti, vedono il proprio giro d’affari di gran lunga ridimensionato, con gravi ripercussioni. Non dobbiamo dimenticare che queste imprese applicano ferrei protocolli di sicurezza, ricevono per appuntamento la propria clientela e garantiscono il contingentamento dei flussi e hanno fatto della personalizzazione del servizio il loro punto di forza. Numerosi - prosegue Castellucci - sono stati gli appelli per utilizzare i servizi alla persona di vicinato all’interno del proprio comune, ma queste attività da sempre hanno la particolarità di basarsi su un legame di fiducia molto forte e difficilmente rinunciabile".

"Potrebbe essere una soluzione - suggerisce Castellucci - permettere di giustificare gli spostamenti per recarsi dal proprio parrucchiere o estetista di fiducia, almeno nell’ambito della propria provincia”.

Cna ricorda che le imprese dei servizi alla persona sono escluse dai ristori previsti dai decreti nazionali, "perché sulla carta possono continuare a svolgere la propria attività e per questo hanno anche investito tempo e denaro per rispettare i protocolli di sicurezza: un paradosso letale per le imprese".