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economia locale nel post covid

Confartigianato: un anno per recuperare i ricavi pre-crisi

La rilevazione indaga l’orientamento delle imprese nella fase post lockdown, mettendo in evidenza, tra maggio e giugno, una attenuazione dell’impatto della crisi Covid-19  anche se le performance delle Mpi restano fortemente negative. In termini di fatturato le Mpi indicano, a maggio 2020, un calo intenso pari al -39,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, che risulta però in miglioramento rispetto al -57,1% rilevato ad aprile

Il segretario della Confartigianato di Cesena, Stefano Bernacci

Nel corso del webinar di Confartigianato ‘Trend nell’economia delle mpi nel corso della crisi Covid-19: la tortuosa ‘Fase 3’’ sono stati presentati i risultati di una indagine conclusa il 15 giugno su oltre tremila micro e piccole imprese, incluse un campione del territorio cesenate. La rilevazione indaga l’orientamento delle imprese nella fase post lockdown, mettendo in evidenza, tra maggio e giugno, una attenuazione dell’impatto della crisi Covid-19  anche se le performance delle Mpi restano fortemente negative. In termini di fatturato le Mpi indicano, a maggio 2020, un calo intenso pari al -39,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, che risulta però in miglioramento rispetto al -57,1% rilevato ad aprile.
“Questa fase di monitoraggio sulla tortuosa ripartenza delle imprese – rimarca il Gruppo di presidenza Confartigianato Cesenate formato da Marcello Grassi, Daniela Pedduzza e Stefano Ruffilli – è importante per fare emergere elementi di criticità ma anche effetti positivi in questa fase così complessa. In merito ai tempi di recupero dei livelli di fatturato pre-crisi, oltre la metà (53,1%) degli imprenditori si definisce incerto rispetto all’andamento futuro del mercato, esprimendo un deterioramento delle aspettative su cui parametrano la domanda di lavoro e quella per investimenti. La restante quota (46,9%) di imprenditori che formula una previsione, ritiene che saranno necessari in media 12 mesi per recuperare i ricavi pre-crisi. Si apprezzano, tuttavia, segnali diffusi di resilienza delle mpi. Entro i prossimi dodici mesi più di una su due (53,3%) è orientata ad attivare almeno un cambiamento reattivo; in particolare quelli maggiormente adottati sono l’attivazione di nuovi canali di vendita (26,1%), cambiamenti dell’organizzazione interna, quali orari e modalità di lavoro (21,9%), ampliamento del numero dei committenti (17,4%), attivazione di nuove relazioni con altre imprese (14,3%) e ingresso in nuovi mercati (14,2%)".
“Oltre al pesante shock economico, la crisi Covid-19 ha indotto un effetto secondario positivo, rappresentato dall’accelerazione della digital transformation delle Mpi – mette in luce il Gruppo di presidenza di Confartigianato Cesena -. Ben sei su dieci (56,7%) hanno implementato l’utilizzo di una o più tecnologie digitali, tra le quali sito web, social network, piattaforme di videoconferenze, formazione on-line e e-commerce. In particolare, il 71,5% di queste imprese ha incrementato l’utilizzo di uno o più strumenti digitali, il 36,2% ne ha ampliato le funzionalità e il 29,6% ha introdotto uno o più strumenti digitali, non presenti in azienda prima della crisi da Coronavirus”.

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