Cesena
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Sono settanta gli espositori nell'area fieristica. Quaranta gli incontri e workshop

Confindustria e Romagna Business, networking in fiera a Cesena

Crisi energetica, inflazione, welfare e lavoro, l'intervento del vicepresidente nazionale Maurizio Marchesini. "Oggi la situazione è paradossale: le imprese sono cariche di ordini, ma non è detto che abbiano la possibilità di eseguirli"

Confindustria e Romagna Business, networking in fiera a Cesena

Il vicepresidente nazionale di Confindustria, Maurizio Marchesini, è intervenuto al taglio del nastro di Romagna Business Matching, iniziativa di networking in corso oggi in Fiera a Cesena con oltre 70 espositori e 40 incontri e workshop.

È stata l’occasione per fare il punto sui temi nazionali e locali insieme al presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi, e lanciare l’assemblea generale dell’associazione dedicata al tema della transizione energetica, che si svolgerà il 4 luglio a Ravenna alla presenza del presidente Carlo Bonomi e del governatore regionale Stefano Bonaccini.

“Questo evento rappresenta un’opportunità per consolidare i legami delle imprese e creare nuove occasioni di sviluppo – ha affermato durante un incontro con la stampa Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese -. La collaborazione e il rafforzamento delle relazioni sono fondamentali in questo contesto storico ed economico, in cui le imprese devono affrontare complessità enormi – dal costo dell’energia alla carenza di materie prime e la guerra alle porte dell’Europa – e al tempo stesso accelerare il percorso verso la transizione digitale e sostenibile. Confindustria è servizi, ma è anche occasione di incontro”.

Facendo una prima panoramica, Marchesini ha sottolineato che “Oggi la situazione paradossale: le imprese sono piene di ordini, ma non è detto che abbiano la possibilità e la voglia di eseguirli. Questo per la mancanza di materie prime e di personale. E i tanti costi. L’inflazione è un mostro che va combattuto: non è quello che siamo abituati a fronteggiare. I dati locali ci dicono che ancora la situazione regge: alcune imprese si sono fermate per un certo periodo, poi hanno ripreso. Ma l’aumento del costo delle materie prime e il caro energia stanno iniziando a pesare. Come Confindustria chiediamo al Governo di intervenire sul cuneo fiscale, mettendo più soldi in tasca senza intervenire sulle imprese. Aspettiamo, nell’interesse del Paese. Gli imprenditori sono ottimisti, altrimenti non farebbero gli imprenditori. Ce la faremo anche questa volta, ma non da soli”.

In Italia, rispetto all’Europa, “l’impatto dell’aumento dei costi delle materie prime è inferiore, perché le imprese italiane hanno assorbito parte degli aumenti – ha sottolineato Marchesini -. Questo ha permesso a tutta la filiera di avere inflazione inferiore. Fino a quando le imprese potranno tenersi in tasca tutti questi costi? Fino a quando riusciranno a tenere i prezzi invariati? Dove i mercati sono di grande consumo, come quello alimentare e automobilistico è difficile riversare gli aumenti sui prodotti”.

E anche la mancanza di personale, in settori come il turismo, “diventa un vincolo. Sappiamo di ristoranti che hanno ridotto i giorni di apertura per carenza di personale – ha specificato Marchesini -. Su questo punto vogliamo sottolineare l’effetto negativo del Reddito di cittadinanza, che garantisce un reddito e non stimola la persona a impiegarsi in un lavoro stagionale. Come è strutturato oggi, il Reddito di cittadinanza, diventa un vincolo anziché una opportunità. Occorre trovare un diverso metodo di applicazione”.

La crisi energetica è stata tra i temi al centro dell’incontro. “Confindustria Romagna è a fianco del mondo politico per aiutare l’Italia a sopravvivere. Il Rigassificatore è il primo investimento da realizzare nel più breve tempo possibile – l’intervento del presidente degli industriali romagnoli, Roberto Bozzi -.  A seguire, tutti i progetti green, come il progetto eolico su Rimini. E tutti gli investimenti che stanno facendo i privati con impianti fotovoltaici. Aumentare al più presto la quota di energia da fonti rinnovabili è un obiettivo condiviso: non possiamo più permetterci veti o lungaggini. Diversificare l’approvvigionamento di gas è diventato urgente, occorre rilanciare le estrazioni in Adriatico senza indugi: il metano nei nostri fondali non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale, ma potenziare le estrazioni dai giacimenti attivi può aiutare. Nel distretto offshore ravennate abbiamo professionalità e tecnologie eccellenti ed esportate nel mondo, non usarle appieno per un’emergenza simile è un controsenso”.

A proposito di Welfare e priorità di attualità come “lemergenza sanitaria, il calo demografico, la guerra, l’aumento dell’inflazione stanno avendo un forte impatto sociale: la situazione che può essere gestita solo con politiche di welfare che mettano la persona al centro. Dobbiamo migliorare sulla condivisione: in questo territorio – ha proseguito Bozzi – c’è un alto tenore di vita legato anche a politiche locali mirate ad attività sportive e motorie. I sindaci già stanno lavorando in questa direzione”. A proposito del calo demografico, Bozzi richiama la situazione della Francia “che solo venti anni fa aveva dati peggiori dei nostri, e con politiche giuste ora va meglio. È un tema strettamente economico, sul quale porre grande attenzione”.

A proposito di formazione e lavoro, “ai ragazzi, ma soprattutto alle famiglie, e soprattutto alle mamme, che si trovano a scegliere l’indirizzo scolastico per proseguire alle scuole superiori, invito a non demonizzare gli istituti tecnici a favore dei licei”. E sull’università, “l’approdo a Ravenna e Forlì del corso di laurea in Medicina è un segnale che valorizza la rete formativa romagnola e ne riconosce lo spessore. Come pure l’avvio a breve del corso di Laurea professionalizzante in Meccatronica a Lugo. È ora necessario, anche alla luce del successo del progetto universitario dei multicampus romagnoli, ampliare ai massimi livelli la collaborazione con l’ateneo, valutando anche la possibilità di orientare maggiormente iscrizioni alle Lauree magistrali in Meccanica, Meccatronica, Informatica, oggi insufficienti per la crescita delle imprese romagnole, così come sviluppare ulteriormente gli istituti tecnici Superiori e le business school. L’alternanza scuola-lavoro deve evolversi nell’integrazione scuola-lavoro, per formare profili e competenze che rispondano ai mutamenti dei mercati e alle nuove esigenze delle aziende”.

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