Cesena
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Solidarietà

Una nuova scuola in Africa nel ricordo della madre

Il gesto generoso di un benefattore che vuole restare anonimo

Gli alunni davanti alla targa con il nome della madre del benefattore

Pubblichiamo la lettera che un missionario italiano in Congo ha scritto a un benefattore cesenate che ci è venuto a fare visita in redazione. Già le parole di padre Querzani dicono molto di quel che è accaduto. Sotto una breve intervista al protagonista del gesto così generoso - stiamo parlando di almeno 60-70 mila euro, anche se l’interessato non desidera rivelare la cifra - per cercare di capire un po’ di più. In ogni caso il bene, una volta realizzato, agisce da solo e non si ferma più. (Fz)

Caro Mario, sono lieto di poterti inviare alcune foto scattate ieri mattina quando mi sono recato nel complesso scolastico di Cimpunda che ha per patrono san Pio da Pietrelcina per la Messa di inizio del nuovo anno scolastico. (…)
Non sto a descriverti come si è svolto il nostro incontro e quello che ci siamo detti durante la celebrazione della Santa Messa. Dico solo che c’è stata una grande soddisfazione da parte di tutti: noi stessi, gli alunni e i genitori che
erano presenti. Un bell’inizio. La targa commemorativa della tua mamma domina il cortiletto interno della scuola come se stringesse in un abbraccio affettuoso tutti i nostri simpatici alunni della materna, delle elementari e della scuola di recupero per coloro che sono in ritardo scolastico. In tutto 400 ragazzi. E altri si aggiungeranno. Come vedi, il sogno è diventato realtà, nonostante la pandemia del Coronavirus che qui fa meno paura rispetto a quanto succede in Italia. Sono certo che ti farà piacere ricevere queste foto che mostrano la realizzazione di un’opera sociale alla quale, per un meraviglioso quanto imprevisto disegno della Provvidenza, hai potuto così generosamente offrire la tua collaborazione. Che il Signore ricompensi te e la tua famiglia. 

P. Giovanni Querzani, Bakuvu - R.D. Congo

L'INTERVISTA

Qualche anno fa aveva regalato un trattore a un missionario in Uganda. Il beneficiario fu un confratello del missionario cesenate padre Tonino Pasolini. Questa volta l’opera realizzata è una scuola in Congo. Protagonista di tanta generosità è un imprenditore cesenate che vuole farsi chiamare solo con il nome di battesimo, Mario.

“Vede - racconta in breve - fare del bene è anche un fatto egoistico. Sì, perché  prima lo si fa per se stessi, poi per gli altri”.

Ma lei perché lo fa?

"Per tre motivi. Primo, perché in questo momento così difficile mi è sembrato giusto fare qualcosa in favore di un continente spesso dimenticato come l’Africa. Secondo, perché magari in questo modo qualcuno può darsi che si interroghi. Terzo, perché ho potuto dedicare questa scuola alla memoria della mia mamma."

Come è nato questo contatto?

"Padre Giovanni Querzani è di Brisighella. È un missionario saveriano. Io sono originario di Ranchio, nella valle del Borello, in comune di Sarsina. Come me di Ranchio era padre Giuseppe Rigoni, saveriano pure lui che poi mi fece conoscere tanti altri suoi confratelli. E padre Rigoni non mi lascia in pace neanche da morto. Né lui né la mia mamma. Ed ecco il motivo per cui ora sono qui a raccontarle questo fatto."

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Congo
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