Cesena
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Coniugi accampati sotto il portico comunale, l'Amministrazione fa luce sulla vicenda

L'assessore ai servizi sociali Carmelina Labruzzo spiega come ai coniugi "accampati" da qualche tempo in piazza del Popolo siano state offerte più opzioni, tutte rifiutate

Coniugi accampati sotto il portico comunale, l'Amministrazione fa luce sulla vicenda

In piazza del Popolo a Cesena, sotto i portici del palazzo comunale, è accampata da qualche tempo una coppia di coniugi. Una forma di protesta nata dal fatto di essere rimasti senza casa.

A loro si è interessato il gruppo leghista in Consiglio comunale, con un'interrogazione cui ha dato risposta l'assessora ai servizi sociali Carmelina Labruzzo.

"Ai coniugi sono state proposte diverse soluzioni alternative sin da subito rifiutate dagli stessi con motivazioni poco valide e realistiche. Tuttavia i Servizi Sociali del Comune hanno sempre risposto positivamente a tutte le richieste avanzate dagli stessi, garantendo un sostegno economico se avranno un contratto di locazione e se la loro condizione economica non dovesse risultare idonea" ha spiegato l'assessora.

Come precisato nella relazione, i coniugi sono entrati in contatto con i Servizi Sociali del Comune di Cesena a metà settembre 2019, prima di allora non risultano contatti dal momento che nessuno dei due aveva la residenza a Cesena.

Il complesso iter è stato avviato nel mese di settembre 2019 dopo che i coniugi per protesta si sono accampati sotto il loggiato del Municipio. In quel momento i Servizi hanno comunicato agli stessi l’impossibilità della presa in carico, non essendo residenti, e hanno concesso loro la possibilità di usufruire del dormitorio di via Strinati.

"Una soluzione – spiega l’assessora – mai presa in considerazione, se non per una notte. Dall’autunno del 2019 ad oggi infatti i Servizi Sociali hanno proposto alla coppia un ventaglio di soluzioni abitative (dormitorio, un domicilio valido in modo da consentire loro l’iscrizione anagrafica a Cesena nella via fittizia dei senza fissa dimora (Via delle Stelle), una sistemazione temporanea in una struttura ricettiva) del tutto rifiutate o trascurate".  

La presa in carico del Servizio, a tutti gli effetti, è avvenuta il 21 ottobre 2019 quando i coniugi hanno raccontato di non avere più una casa in seguito all’interruzione del loro programma di protezione per collaboratori di giustizia. Pur potendo contare su modeste entrate economiche mensili, sin dalla prima presa in carico il Servizio ha riconosciuto ai coniugi alcuni contributi economici, tra questi anche l’erogazione dei buoni spesa.

Nell’aprile scorso inoltre è stato offerto alla coppia un ingresso in un albergo. Poco dopo l’Assistente Sociale è stato contattato da uno dei coniugi che gli ha comunicato di “essersi introdotto con la compagna in un alloggio sfitto” del Comune e che “l’ha trovato aperto”. L’Assistente Sociale ha comunicato agli stessi che si tratta di un’azione illegittima e che gli stessi sarebbero andati incontro ad azioni legali.

Il 29 aprile il Servizio Sociale ha informato Acer dell’occupazione abusiva e il 6 maggio è stata presentata una denuncia dall’Azienda Casa Emilia Romagna di Forlì-Cesena, Ente gestore degli alloggi di Erp del Comune di Cesena. Il 5 maggio sono stati effettuati sopralluogo e verifica in esito ai quali è risultato che gli occupanti abusivi avrebbero manomesso e “spiombato” il contatore dell’acqua di pertinenza dell’alloggio. Il 28 maggio, dopo la notifica degli atti di rilascio dell’alloggio, i coniugi si sono presentati senza appuntamento in Comune (nonostante l’emergenza e gli ingressi contingentati e su appuntamento) esprimendosi con toni accesi e minacciosi.

L’assistente sociale ha proposto loro di alloggiare presso un affitta camere/agriturismo nell’attesa di reperire una soluzione abitativa diversa. La coppia non rifiutato la proposta, ma allo stesso tempo ha manifestato il desiderio di cercare una soluzione più vicina, di quella proposta, allo stesso prezzo. Successivamente la coppia ha comunicato di essersi recata, senza preavviso, all’agriturismo e di avere accettato l'offerta.

Nel mese di giugno la coppia ha comunicato di aver trovato una casa in affitto da privati. Per questa ragione ha chiesto al Servizio Sociale un contributo economico. La commissione del Gruppo Tecnico degli Assistenti Sociali e del Responsabile del Servizio Famiglie e Marginalità ha approvato un contributo di mille euro per la copertura delle spese della caparra. Esattamente un mese dopo, a seguito di un ulteriore colloquio con l’Assistente Sociale, si è appreso del mancato ingresso nell’alloggio del privato, che nel frattempo aveva ritirato la sua disponibilità; in quella sede la coppia ha fatto sapere di voler tenere da parte i mille euro nell’eventualità di una nuova occasione di affitto e di aver aggiunto a quella cifra ulteriori 450 euro di tasca propria. L’assistente sociale ha accettato la proposta chiedendo alla coppia di contribuire all’affitto versato all’agriturismo.

Alla coppia inoltre è stato anche proposto di individuare eventuale altra soluzione alloggiativa di loro gradimento (in quanto ritenevano l’agriturismo un po’ fuori mano), confermando la disponibilità del Servizio Sociale ad aiutarli economicamente con una contribuzione mensile. La coppia ha accettato. In agosto i coniugi hanno comunicato di aver lasciato l’agriturismo e di aver trovato un alloggio a Cesena. Da quel momento non ci sono stati ulteriori contatti con il Servizio.

Fonte: Comunicato stampa
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