emergenza sanitaria e cultura
Coronavirus, dalla Malatestiana un secondo Codice manoscritto sfogliabile online
Si tratta delle "Opere di Giustiniano", databile tra il 1331 e il 1340 e decorato con ricchezza e fantasia
Con l’arrivo del fine settimana la Biblioteca Malatestiana rende noto di voler riaprire "virtualmente" le sue porte al pubblico mettendo a disposizione un secondo Codice manoscritto che, a partire da oggi, potrà essere sfogliato online.
Si tratta del manoscritto in pergamena S.IV.1 – Opere di Giustiniano databile tra il 1331 e il 1340. Il Codice contiene le Institutiones e altre opere di diritto commissionate dall'imperatore Giustiniano.
Un testo classico, importante, che nel manoscritto conservato in Malatestiana è stato decorato con straordinaria ricchezza e fantasia. Riquadri illustrati, iniziali istoriate e ornate su fondo oro o a colore, iniziali minori semplici o filigranate, titoli correnti a lettere alternate blu e rosse: ogni carta riserva delle sorprese ed è piacevole sfogliare il codice per osservare le innumerevoli illustrazioni o invenzioni grafiche. Dopo la complessa illustrazione della prima carta, troviamo varie scenette con personaggi, animali e piante rese con vivacità, fantasia ed invenzioni felicissime, bizzarre e divertenti.
Il codice è sfogliabile al seguente link http://www.comune.cesena.fc.it/cesenacultura/manoscritti-online .
Un secondo appuntamento sul web molto atteso dai cesenati e da tutti gli appassionati del genere che in questo modo possono riscoprire con un clic i codici manoscritti custoditi nella Malatestiana antica restando comodamente nel salotto di casa. L’iniziativa è stata avviata dall’Amministrazione comunale di Cesena per far fronte a queste settimane di emergenza in cui musei e luoghi di cultura sono chiusi al pubblico come indicato dalle prescrizioni governative atte a limitare la diffusione del contagio di Covid-19.
Il primo codice sfogliabile online è stato il manoscritto in pergamena “D.XIV.1 Boezio, De consolatione philosophiae” di Boezio databile tra il 1301 e il 1400 e realizzato probabilmente a Pavia in un’elegante scrittura gotica testuale. Il manoscritto, ornato con splendide immagini di personaggi, animali e decorazioni, si ritiene sia opera di Michelino da Besozzo per le parti figurate e da Pietro da Pavia per le iniziali.
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