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Coronavirus, l'andamento settimanale in Romagna

"Il vaccino non ha fatto finire la pandemia - dice Altini -. I contagi possono esserci anche fra le persone vaccinate, ma un conto è avere sintomi simil influenzali e un conto è finire in ospedale e, ancora peggio in terapia intensiva, con gli esiti nefasti che tutti conosciamo. Ecco perché non ci stancheremo mai di ripetere che la prima risposta per frenare la pandemia è il vaccino"

Coronavirus, l'andamento settimanale in Romagna

Poco fa l'Ausl della Romagna ha diffuso i dati sull'andamento della pandemia relativi alla scorsa settimana. Numeri che risultano già vecchi alla luce del notevole aumento dei contagi avvenuto negli ultimi giorni (cfr pezzo a fianco sui dati di oggi). 

Di seguito pubblichiamo la nota dell'Ausl con il commento del direttore sanitario, il dottor Mattia Altini. 

Nei grafici forniti dall'azienda sanitaria si evince come a Cesena ci sia una sola classe in quarantena nelle scuole superiori, a confronto di numeri  molto più importanti nelle altre città: 11 a Rimini, 4 a Ravenna e 15 a Forlì. E come a Cesena sia più basso il tasso di letalità, 1,7 per cento, rispetto alle altre città e alla media in Romagna, 2,2 per cento. 

Nella settimana di riferimento, si sono registrate 6.214 positività (11,2%) su un totale di 55.502 tamponi.

Si registra un sensibile aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+1209). In totale sono ricoverati 290 pazienti, di cui 24 in terapia intensiva.

"In queste settimane, stiamo assistendo ad un aumento molto significativo dei casi - commenta Mattia Altini, direttore Sanitario di Ausl Romagna -. Il virus corre a ritmi molto sostenuti e il grande numero di contagi sta comunque determinando un aumento della pressione sugli ospedali. C’è comunque un dato che non dobbiamo mai perdere di vista e che ha cambiato il corso degli eventi rispetto ad un anno fa, il vaccino. Se non fossimo partiti con la massiccia campagna vaccinale da un anno a questa parte, non avremmo retto alle nuove  ondate che si sono succedute e oggi continueremmo a contare morti".

"Il vaccino non ha fatto finire la pandemia - prosegue Altini -. I contagi possono esserci anche fra le persone vaccinate, ma un conto è avere sintomi simil influenzali e un conto è finire in ospedale e, ancora peggio in terapia intensiva, con gli esiti nefasti che tutti conosciamo. Ecco perché non ci stancheremo mai di ripetere che la prima risposta per frenare la pandemia è il vaccino. Ma da solo non basta. Ci preserva dalla malattia grave, ma non dal contagio. Occorre che, soprattutto in questo periodo di maggiore socialità, legata al momento festivo, si continuino  ad adottare senza  esitazioni tutte le misure che ben conosciamo: mascherine, distanziamento e igiene delle mani.  È veramente  indispensabile per arginare questa fase di massima espansione del virus. Al contempo occorre accelerare con la terza dose e per chi ancora non si è vaccinato, ricordiamo che per le prime dosi l’accesso è diretto e non occorre la prenotazione. Vi aspettiamo quindi nei  nostri centri vaccinali che non effettuano pause festive. La giornata di Natale dal punto di vista vaccinale è stata un successo. Approfittiamo di questa pausa lavorativa per regalarci un nuovo anno,  liberi dall’incubo vissuto in questo lungo periodo. Per scongiurare nuove chiusure ed effetti deleteri sull’ intero Paese (economici, sociali, sanitari) occorre equilibrio".

"Limitarsi oggi nei comportamenti - dice in conclusione Altini - per superare questa ondata cosi critica in termini numerici di contagi”.

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