Cesena
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emergenza sanitaria verso la fase 2

Coronavirus. Parla l'imprenditore Mauro Righi: "L'impatto vero di questa emergenza si sentirà nei prossimi mesi. Pensavamo di essere invincibili, invece..."

"A livello commerciale - dice l'imprenditore - in queste settimane nulla è cambiato. Anzi, forse si lavora più di prima. Diamo assistenza ai nostri clienti, in particolare a quelli del settore alimentare e farmaceutico. Abbiamo interrotto alcune attività all’estero e in alcune aziende italiane ora chiuse”

A destra Mauro Righi con il presidente del Rotary club di Cesena Alessio Avenanti

Sto bene. Stiamo tutti bene, compatibilmente con la situazione generale”. Così si esprime Mauro Righi dell’omonima azienda con sede nella zona industriale di Bora di Mercato Saraceno che si occupa di automatizzazione di processi industriali in ogni settore. “Qui da noi abbiamo avuto un solo caso, ma eravamo già da diverse settimane in smartworking e non abbiamo avuto conseguenze. Il nostro dipendente era asintomatico e se non avessimo adottato per tempo misure di contenimento, magari avremmo avuto contagi anche al nostro interno”.

“Lo spirito viene messo a dura prova, in questi frangenti – aggiunge Righi -. Ma noi cerchiamo di resistere. Qua da tempo abbiamo vietato l’ingresso a clienti e fornitori. Abbiamo separato i vari reparti. Chiuso le macchinette del caffè, la mensa e i luoghi comuni. Qualcuno all’inizio si è lamentato, ma poi, visto come si sono succeduti i fatti in tutta Italia, tutti hanno capito le nostre azioni messe in essere già due mesi fa”.

Dei 200 dipendenti, 80 sono a casa con il lavoro a domicilio. “Gli altri sono tutti al loro posto – prosegue l’imprenditore -. Per il momento abbiamo commesse in linea con l’anno precedente. Il primo trimestre si è chiuso con il fatturato a +3 per cento sul 2019. Nel secondo trimestre avremo di certo una flessione. A livello commerciale in queste settimane nulla è cambiato. Anzi, forse si lavora più di prima. Diamo assistenza ai nostri clienti, in particolare a quelli del settore alimentare e farmaceutico. Abbiamo interrotto alcune attività all’estero e in alcune aziende italiane ora chiuse”.

Come sarà la fase 2? “A livello generale produrrà una selezione ancora più violenta rispetto a quella fin qui realizzata. A prescindere dai proclami, per ottenere credito presso le banche si guarda ancora al merito. Noi ci eravamo preparati per avere maggiore liquidità, ma devo anche dire che finora pochi clienti ci hanno chiesto dilazioni nei pagamenti. Penso anche che l’impatto vero di questa emergenza si sentirà nei prossimi mesi. Ora viviamo ancora grazie a una certa inerzia”.

E gli scenari futuri come si presentano? “Alcuni settori, come tutti sanno, saranno più colpiti. Penso al turismo e ai servizi collegati, come i trasporti, la ristorazione. Altri avranno un grande balzo. Tra questi l’e-commerce e la logistica collegata, il settore alimentare con le consegne a domicilio, il farmaceutico, il gas, il chimico e l’alimentare più in generale. Tutto sarà molto più selettivo. Noi che operiamo in ambito tecnologico operiamo con diversi settori ora in crescita. Comunque abbiamo rivisto il nostro piano commerciale per puntare di più sui settori che vedranno maggiore sviluppo nel prossimo futuro”.

“Il mondo non finisce, ma cambia”, aggiunge Righi. “Dobbiamo stare attenti a quale direzione intraprendere. Ora si aprono tante opportunità. Una crisi porta sempre con sé cambiamenti e sfide, ma questo è il nostro mestiere quotidiano. Certo, il clima generale non aiuta. Tra un anno, immagino, ricorderemo quello che abbiamo vissuto anche con tristezza per i lutti di queste settimane, ma il mondo continua a girare. I mezzi di comunicazione ci invadono e condizionano il nostro comune sentire e la percezione cambia in brevissimo tempo”.

Poi un pensiero finale: “Non mi creo illusioni. Noi operiamo in un settore nel quale ci sarà ancora più lavoro, in una visione di medio periodo. I mesi di maggio e giugno saranno duri. Vorrei mettere in luce anche alcuni aspetti positivi di questo periodo così difficile per tutti. Adesso abbiamo più tempo per la famiglia e per stare con i figli. E questo non è trascurabile. Mi pare un fatto molto positivo. E poi ci siamo accorti e resi conto che siamo molto fragili. Questo ci insegnerà tanto. Pensavamo di essere invincibili, invece…”.

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