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emergenza sanitaria e italiani all'estero

Coronavirus. Una cesenate da Londra: "Molte persone sono già state licenziate e ora sono costrette in casa senza alcun guadagno"

"Sono venuta a conoscenza di alcuni episodi avvenuti prima della chiusura dei bar o anche nei luoghi di lavoro. Alcuni italiani sono stati cacciati o insultati in quanto tali", dice la giovane 

Nella foto, Eleonora Salbaroli

Sotto assedio dal Covid-19 c’è anche il Regno Unito. Con oltre 22mila casi accertati, il paese guidato dalla regina Elisabetta II è all’ottavo posto al mondo nella graduatoria stilata dall’università e scuola di medicina Johns Hopkins. Nella capitale britannica, a Londra, vive da due anni la cesenate Eleonora Salbaroli insieme al fidanzato. La donna lavora presso una compagnia inglese di luxury di cioccolato all’interno di Harrods e nel frattempo studia per tentare l’ingresso in un’università di recitazione. I grandi magazzini hanno deciso di chiudere al pubblico lo scorso 24 marzo, così per la 27enne è scattato l’obbligo di restare a casa.

Come sta vivendo il lockdown?

Mi ritengo fortunata perché vivo insieme al mio ragazzo. Purtroppo la vita a Londra è molto cara e ci sono numerose persone che condividono appartamenti piccoli, riducendo al minimo lo spazio a disposizione. In quel caso, io impazzirei. La mia vita ora è molto sedentaria. Alterno lo studio a qualche passeggiata al parco e a uscite per fare la spesa.

Senza lavoro come pensa di superare questo momento difficile?

Purtroppo molte persone sono già state licenziate e ora sono costrette in casa senza alcun guadagno. Per fortuna l’azienda per la quale lavoro può pagarci un mese intero di stipendio e poi inoltrerà la richiesta al governo al fine di ottenere almeno l’80 per cento del nostro usuale compenso. Questo, appunto, senza lavorare.

Qual è l’atmosfera in città?

Molto strana. Londra non si è mai trovata in una situazione del genere, come del resto tutto il mondo. E’ ormai tutto chiuso. Solo i grandi supermercati sono aperti e vi si stanno formando lunghe file lì davanti. Chi utilizza la consegna a domicilio della spesa deve attendere almeno due settimane. 

Niente più traffico estenuante per le vie. 

Le restrizioni vietano ogni tipo di aggregamento, sia in casa che all’esterno, quindi pub, ristoranti e bar sono chiusi. I parchi rimangono aperti per dare modo agli sportivi di allenarsi, in gruppi di al massimo due persone, o fare una semplice passeggiata. E’ inoltre vietato prendere qualsiasi mezzo di trasporto pubblico. Questo servizio è ancora attivo solo ed esclusivamente per i lavoratori. Fa molto effetto vedere una città così economicamente forte, fermarsi d’un tratto, anche se il governo ha provato in tutti i modi a tenerla aperta.

La popolazione rispetta le restrizioni?

Non tutti perché continuo a vedere assembramenti di teenagers e fino a pochi giorni fa molte persone dicevano ancora con vigore che il virus fosse solo una banale influenza, ritenendo superflui la chiusura delle attività commerciali e l’isolamento. Tutti gli italiani che conosco, invece, si sono subito allarmati e vedendo le dichiarazioni shock di Boris Johnson, sono scappati in Italia, non sentendosi per nulla tutelati dallo stato inglese.

E’ stata oggetto di discriminazioni per il fatto di essere una cittadina italiana?

Personalmente no, ma sono venuta a conoscenza di alcuni episodi avvenuti prima della chiusura dei bar o anche nei luoghi di lavoro. Alcuni italiani sono stati cacciati o insultati in quanto tali.

Come sta reagendo la famiglia reale?

Trapelano pochissime e sfocate notizie a tal riguardo. Non vedo nessun allarmismo per i reali.

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