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Crac Carisp Cesena, assolti gli imputati

Assoluzione piena per gli ex vertici della Cassa di Risparmio di Cesena, nove persone tra cui l’ex presidente del Cda Germano Lucchi e l’ex direttore generale Adriano Gentili. Il comitato risparmiatori rinuncia all'appello ma affila le armi per una nuova azione legale.

Crac Carisp Cesena, assolti gli imputati

Assoluzione piena per gli ex vertici della Cassa di Risparmio di Cesena, nove persone tra cui l’ex presidente del Cda Germano Lucchi e l’ex direttore generale Adriano Gentili. Cadono le accuse di falso in bilancio, false comunicazioni sociali e ostacolo all'attività ispettiva di Banca d'Italia: per i giudici “il fatto non sussiste”.

La sentenza è stata letta in tribunale a Forlì, nel tardo pomeriggio di ieri, di fronte a un folto (e sgomento) pubblico di ex azionisti Carisp (ben 751 quelli costituitisi parte civile al processo penale confidando in un risarcimento).

L’accusa aveva chiesto pene dai 15 ai 22 mesi di reclusione per presunti reati legati al bilancio del 2012. Il collegio giudicante, presieduto da Giovanni Treré, ha deciso diversamente optando per un’assoluzione con formula piena.

La delusione nel “Comitato difesa risparmiatori Cassa risparmio Cesena - Crédit Agricole”, coordinato dal blogger indipendente Davide Fabbri, è palpabile: “L’inchiesta giudiziaria avviata dall’ex procuratore Sergio Sottani, e portata avanti dal Pm Francesca Rago, era molto marginale – spiega Fabbri – ha girato solo e unicamente intorno all’esposizione bancaria nei confronti della holding dell'immobiliarista Pierino Isoldi, pari a 47 milioni di euro, trascurando altre vicende importanti di mala gestione della banca, che hanno poi provocato il crac di Crc. Da oggi darò conto, a puntate, dei tanti altri aspetti trascurati dall’inchiesta”.

Presenterete appello? “No, non lo faremo – aggiunge Fabbri – dato che tra qualche giorno i reati contestati cadranno in prescrizione. Ma per dare una mano agli azionisti faremo un tentativo diverso, lasciando stare gli ex vertici della banca. Stiamo lavorando con nuovi avvocati per un’azione legale di tipo civile per il risarcimento del danno provocato dal nuovo Consiglio d’amministrazione della banca, Crédit agricole. Riteniamo, infatti, che il lavoro di incorporazione di Crc sia stato penalizzante per gli azionisti. Contestiamo il concambio azionario che ha provocato un grave danno agli azionisti, sballato di circa il 90 per cento, e lo dimostreremo con una consulenza tecnico legale affidata ad un professionista di alto livello. Questa consulenza costerà circa 10mila euro ed è il primo passo dell’azione civile”.

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