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Credito cooperativo romagnolo. Oggi l'assemblea

I saluti del presidente Baraghini e del direttore Petrini alla loro ultima assemblea

Nella foto, il direttore generale Giancarlo Petrini

Si svolge questa mattina – giovedì 5 maggio - l’assemblea dei soci del Credito cooperativo romagnolo con modalità del rappresentante designato, un’indicazione adottata secondo gli indirizzi della capogruppo nell’ambito della normativa di riferimento; per l’occasione il presidente Valter Baraghini e il direttore Giancarlo Petrini, hanno rilasciato dichiarazioni inviate alla stampa. 

“Giunto al termine del mandato - dice il presidente Baraghini - presiederò la mia ultima assemblea, un ruolo che ho ricoperto dal 2007, dopo i primi anni di esperienza come consigliere. Sono certo di lasciare una banca con i conti a posto, in grado di affrontare il futuro con ottimismo e con buone prospettive, nonostante il tentativo in queste ultime settimane di minarne la reputazione. I dati sono ormai noti perché già ampiamente commentati. Intendo precisare come a questa assemblea, svolta con la modalità del rappresentante designato secondo gli indirizzi della capogruppo e comunque nell’ambito della normativa di riferimento, possono partecipare tutti i soci, conferendo delega e istruzioni di voto al notaio Maltoni. A differenza di quanto affermato, anche sulla stampa locale, che questa soluzione nascondesse la volontà di non incontrare i soci, la Banca ha deciso di organizzare una serie di incontri con soci, riunioni che non possono essere sostitutivi dell’assemblea, ma che hanno rappresentato l’occasione, voluta dalla Banca, proprio per chiarire i dubbi che stavano emergendo, spesso dovuti alla mancanza di informazioni o peggio ancora, da qualche informazione trapelata e su cui sono state costruite ipotesi non corrispondenti alla realtà. Come in relazione ai compensi di amministratori e sindaci, abbondantemente inferiori ai minimi delle altre Banche e distanti dalla media nazionale; va inoltre considerato come in questi anni sia cambiato il ruolo degli esponenti aziendali, non solo sotto il profilo della responsabilità, ma anche dell’impegno per i percorsi formativi obbligatori e per il tempo da dedicare al ruolo stesso. E sempre rimanendo in tema di compensi, il riconoscimento al direttore generale la cui professionalità è indiscutibile e riconosciuta a tutti i livelli, rientra nelle politiche di remunerazione condivise con l’assemblea dei soci e votate dalla stessa assemblea; un professionista che, dopo varie esperienze in altri istituti bancari, ha dedicato 27 anni della sua vita a far crescere e ad affermare la Cassa rurale ed artigiana di Cesena, poi Banca di Cesena e ora Credito cooperativo romagnolo”. 

“Anche per il sottoscritto si tratta dell’ultima assemblea dei soci come direttore generale -scrive Petrini - ma non è ancora il tempo dei ricordi perché c’è ancora molto lavoro da svolgere. Come già accennato anche dal presidente, i dati del 2021 e i risultati conseguiti nel corso di questi 6 anni di attività del Credito cooperativo romagnolo, sono stati già ampiamente illustrati. Solo per citare i più significativi, nel 2021 i volumi della Banca sono cresciuti del 10%, in particolare per quanto riguarda la gestione dei risparmi della clientela, a conferma della fiducia accordataci; il Margine Operativo ha superato i 10 milioni di euro (lo scorso anno erano € 7,6 milioni) quasi totalmente destinati, per scelta prudenziale del Cda, all’azione di progressiva copertura del rischio di credito. I crediti deteriorati si sono ridotti a € 33,8 milioni (erano più di 128 milioni di euro ad inizio 2016) e il Texas Ratio (il rapporto fra crediti deteriorati netti e patrimonio) a fine 2021 è al 43,6% (era al 154% ad inizio 2016). Patrimonio rappresentato dall’indicatore CET1 che a fine 2021 si attesta al 16,2% in significativo aumento rispetto al 12,7% di 6 anni or sono. Patrimonio in riferimento al quale sulla stampa locale è stata messa in evidenza la sua riduzione che, è bene specificare, è dovuta all’applicazione dei nuovi principi contabili IFRS9 che dal 2018 disciplinano le classificazioni e le valutazioni degli attivi, e quindi in particolare dei crediti; una nuova disciplina contabile adottata da tutte le banche e che a tutte le banche ha causato il medesimo effetto di riduzione del patrimonio, poi progressivamente recuperato con gli utili. A controbilanciare tali effetti, la Banca in questi anni ha attuato operazioni tese a consolidare la propria solidità e se proprio vogliamo parlare di numeri i Fondi Propri complessivi (rappresentati dall’indicatore TCR pari al 18,5% nel 2021 mentre era al 12,8% nel 2016) a fine 2021 salgono a € 88,3 milioni, in aumento rispetto agli 81 milioni di euro del 2016.

Infine, è stato più volte richiamato il Mercato Coperto, una struttura che era fatiscente ed è stata restituita alla città. Probabilmente non ha riscosso il gradimento che tutti auspicavano, ma rimane un luogo frequentato per le attività commerciali al piano terra e per gli uffici comunali al primo piano, tutti serviti da un comodo parcheggio. Ritengo che questi siano già aspetti positivi, rispetto al rudere che molti ricordano.

Sulle ipotesi che questa posizione possa avere inciso in misura determinante sui numeri del Ccr rilevo come questa rappresenti meno dell’1% del portafogli crediti a conferma dell’ampio frazionamento del rischio. Aggiungo inoltre come la decisione dell’Amministrazione di riacquisire il primo piano della struttura, riscattando anticipatamente e parzialmente la concessione dalla società di gestione, sia stata assunta al termine di un iter avviato già lo scorso anno e quindi molto prima e in ogni caso totalmente estranea alle dinamiche della Banca di quest’ultimo periodo”.

 

Il Credito cooperativo romagnolo fa parte del Gruppo Bcc Iccrea. Il Gruppo è il maggiore gruppo bancario cooperativo italiano, l’unico gruppo bancario nazionale a capitale interamente italiano e il quarto gruppo bancario in Italia per attivi, con un totale dell’attivo consolidato che al 31 dicembre 2021 si è attestato a 179 miliardi di euro, in aumento di 9,7 miliardi di euro (+5,7%) rispetto al 31 dicembre 2020. Il Gruppo è costituito oggi da 123 Banche di Credito Cooperativo, presenti in oltre 1.700 comuni italiani con quasi 2.500 sportelli, e da altre società bancarie, finanziarie e strumentali controllate dalla capogruppo, BCC Banca Iccrea. Le BCC del Gruppo al 31 dicembre 2021 hanno realizzato su tutto il territorio italiano circa 89 miliardi di euro di impieghi netti e una raccolta diretta da clientela ordinaria pari a circa 122 miliardi di euro, contando più di 3 milioni di clienti e 845 mila soci. Il patrimonio netto consolidato è salito a 10,7 miliardi di euro e i fondi propri a 12 miliardi di euro. Il Gruppo ha totalizzato un utile netto di 461 milioni di euro, CET 1 Ratio del 17,7% e un TCR del 18,9% (dati al 31/12/2021).

 

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