Cesena
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Formazione teatrale

Dal 12 luglio torna la scuola Cònia

Al Chiostro di San Domenico, a ingresso gratuito, conferenze di Andrea Cavalletti, Massimo Raffaeli e Gaetano Lettieri

Dal 12 luglio torna la scuola Cònia

Decine di giovani, non solo italiani, interessati alla tecnica della rappresentazione convergono ogni anno a Cesena in luglio per seguire le lezioni della Scuola Cònia, un Corso triennale estivo di Tecnica della rappresentazione ideato e diretto da Claudia Castellucci. A tenere le lezioni sono insegnanti di rango universitario, chiamati dalla drammaturga, coreografa e didatta di Societas che nel 2014 ha ideato questa felice e intensa esperienza.

Il Corso raccoglie discipline di studio che possono interessare chi affronti, con qualsiasi mezzo, il problema teorico e tecnico della rappresentazione del mondo. Sue caratteristiche di conduzione sono l’atteggiamento critico, l’esercizio pratico, la disposizione ritmica, la cura terminologica. Vi partecipano anche quest’anno circa settanta giovani, (di cui una parte provenienti da diverse Università italiane e straniere, tra cui lo Iuav di Venezia con cui la Scuola intrattiene un rapporto continuativo). Suddiviso in tre classi progressive, articolato in diversi spazi della città di Cesena (oltre al Teatro Comandini le lezioni si svolgono alla Chiesa di Santo Spirito, all’Auditorium di Palazzo Nadiani – generosamente concesso da Asp–, e nel Chiostro del plesso di San Domenico, dove si tengono le  onferenze pubbliche), il percorso didattico di Cònia si completa con un esamepratico in forma di allestimento scenico o installativo.

Fin dalla sua fondazione, Cònia – che ha contato complessivamente la partecipazione di circa 250 studenti – ogni anno propone, nel corso delle sue fitte giornate, alcune conferenze pubbliche (fatta eccezione per l’edizione del 2020 – realizzata in settembre – in cui ciò non è stato possibile a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria).

Anche quest’anno le conferenze – che sono solo una parte dell’intensa attività didattica della Scuola – si annunciano prestigiose e dense, a partire da quella di Andrea Cavalletti (docente di Storia della filosofia Medievale, Università di Verona), intitolata Tamburi nella notte. Furio Jesi interpreta Bertolt Brecht, che si terrà giovedì 15 luglio alle 16, incentrata sul libro Spartakus, di Furio Jesi, una delle più originali figure intellettuali del secondo Novecento italiano. “I problemi del mito e della storia, della rivolta e della rivoluzione, del gesto e del sacrificio, della forma saggistica e teatrale si intrecciano in un ‘monologo’ dal ritmo incalzante – afferma Cavalletti –. Spartacus, l’antico ribelle, è simbolo di tutte le vere sollevazioni, come quella berlinese del 1919 ricostruita nelle pagine jesiane, ma è stato anche il primo titolo del dramma giovanile di Brecht, Tamburi nella notte”.

Il secondo appuntamento sarà con Massimo Raffaeli (filologo e critico letterario), venerdì 16 luglio alle 16, dal titolo Figuralità e allegoria. Il caso della Commedia, un excursus del concetto di allegoria in ambito classico e moderno, con particolare riferimento all’utilizzo che ne fa Dante nella Divina Commedia, opera che lo studioso prende in esame per analizzare lo sfruttamento di questa figura retorica“come ‘macchina’ che restituisce un oggetto quando l’oggetto non c’è e non si dà a vedere”.

Terza e ultima conferenza pubblica sarà quella di Gaetano Lettieri (docente di Storia del cristianesimo e delle chiese, Università La Sapienza, Roma), in programma lunedì 19 luglio alle 16, dal titolo Il divenire dell’immagine in Agostino e la sua ambiguità, incentrata sull’allegoria come strumento di eccitazione del desiderio di conoscere, e sulla crisi di Agostino. “L’allegoria grazie alla sottrazione della disponibilità immediata dell’oggetto stimola il potere anagogico e rivelativo della mente” – afferma Lettieri –, che condurrà la sua lezione indagando la svolta apocalittica della teologia di Agostino, compiuta “nella messa in questione della libertà autonoma della mente, per affidare allo Spirito l’unico potere efficace di conversione e mozione del desiderio”.

Scuola Cònia affianca quest’anno lo svolgimento del Corso di Ritmo Drammatico (Corso di alta formazione sostenuto dal Fondo sociale Europeo e dalla Regione Emilia-Romagna) che sta avendo luogo da fine maggio al Teatro Comandini, facendo della città di Cesena il fulcro di una didattica dell’arte performativa che lega in maniera molto serrata la teoria e la pratica.

Le tre conferenze avranno luogo all’aperto, nel rispetto delle norme di sicurezza anti-contagio, presso il Chiostro del plesso di San Domenico a Cesena (ingresso da Piazza San Domenico 34).

Grazie al sostegno del Comune di Cesena, della Regione Emilia-Romagna – e al contributo di Romagna iniziative che per la prima volta contribuisce alla realizzazione di Scuola Cònia – l’ingresso alle conferenze pubbliche è gratuito (necessaria per motivi organizzativi la prenotazione). Si ringrazia Asp (Azienda pubblica di Servizi alla persona del Distretto Cesena Valle Savio). Organizzazione e informazioni, Camilla Rizzi: tel. 331 1206028, organizzazioneclaudiacastellucci@societas.es, societas.es, facebook:@SocietasTeatroComandini.

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