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Dopo l'alluvione, si ricomincia

Monsignor Regattieri ha espresso la vicinanza della Chiesa locale. Ha rinunciato all'assemblea della Cei iniziata oggi

Nella foto di Francesca Pinto, il vescovo Douglas Regattieri con gli sfollati dell'alluvione accolti in seminario

Il vescovo Douglas, tornato dal Benin solo venerdì sera e impegnato ieri con quattro cresime, oggi è stato in visita in alcune zone alluvionate di Cesena. Già nella giornata di sabato monsignor Regattieri aveva chiamato tutti i parroci coinvolti dall'alluvione e i sindaci. E nelle stessa giornata ha diffuso un suo messaggio (cfr pezzo a fianco). Per rimanere in zona e vicino alla gente e alle necessità del momento, monsignor Regattieri ha rinunciato a partecipare all'assemblea della Cei iniziata oggi. 

Il presule, questa mattina, dopo aver celebrato a Ronta i funerali del diacono permanente Terzo Zoffoli, si è recato nei locali della parrocchia di San Rocco. Qui si è incontrato con il parroco don Paolo Pasolini, impegnato fin da subito in un'opera meritoria di vicinanza ai tanti residenti che hanno perso tutto.

La richiesta di pranzi è molto diminuita. I volontari, ieri a migliaia in città, oggi sono poche decine. In maggioranza sono ragazzi delle medie e delle superiori, anche al centro "Don Milani" allestito all'ippodromo. I tre ragazzi nella foto sono della Media "Viale della resistenza" che si trova accanto al centro "Don Milani". "Siamo qui dal primo giorno", dicono fieri per quello che stanno facendo. E posano per lo scatto. 

ragazzi medie viale della resistenza.22.5.2023

"Abbiamo ancora 60 famiglie cui manca tutto", dice don Paolo mentre introduce il vescovo nelle cucine. "Qui ci siamo della parrocchia di San Rocco, è evidente, ma anche di quella di San Paolo. Lo scriva, mi raccomando", mette le mani avanti una signora che si adopera per preparare i pasti.

Tra i volontari c'è anche suor Daniela Scarpellini, superiora generale delle suore della Sacra famiglia di Cesena, che taglia cipolla. La frenesia di ieri oggi è del tutto dimenticata, anche se i bisogni ci sono ancora, ma sono cambiati non di poco.

Il sole ha trasformato il fango in una crosta simile al cemento. Si sfiorano i 28 gradi. Fa caldo e ovunque, nelle vie travolte dall'acqua, la polvere si alza al passaggio dei mezzi. Pare di essere sulle strade polverose dell'Africa. Si incrociano ancora tanti della Protezione civile e dei Vigili del fuoco giunti da diverse regioni. Lungo le strade si ammassano divani, armadi, letti, materassi, anche se durante la notte i 30 mezzi resi disponibili dal Comune hanno liberato i marciapiedi. (Nella foto sotto un tratto di via Gramsci, oggi)

via gramsci.cesena.pare africa.22.5.2023

In seminario il rettore don Marcello Palazzi accoglie il vescovo Douglas e gli presenta gli ospiti. La visita si svolge nella cordialità favorita dal clima di amicizia che si avverte tra gli ospiti. A tavola ci si trova in una dozzina. È il momento migliore per conoscere le storie d tutti. C'è chi lavora da 23 anni alla Comce ed è qui, proveniente da Casablanca (Marocco) con moglie e due figli, oggi tornati a scuola. Chi è addetto alle scuderie dell'ippodromo. Chi è impegnato con i camion e chi ora è pensionato. Con la piacevole conversazione, l'alluvione pare lontana. L'ora del pranzo trascorre veloce, tra un battuta e una domanda.

È il tempo dei saluti, più amicali rispetto a quelli dell'arrivo. Le foto ricordo sono fatte. Il resto rimane, per questa gente qui in seminario, ancora un futuro pieno di incognite. 

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