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Due nuovi Codici manoscritti esposti alla Biblioteca Malatestiana

Nell'atrio dell'Aula del Nuti arrivano i Sermoni di papa Leone Magno e le Opere di sant’Agostino, entrambi del XV secolo

Un frammento del Codice su Leone Magno

Nuovo avvicendamento nell’atrio dell’Aula del Nuti della Biblioteca Malatestiana che, in queste settimane, esporrà due Codici realizzati espressamente per Novello Malatesta nella metà del Quindicesimo secolo.

Entrambi i manoscritti recano la caratteristica decorazione detta “a bianchi girari”, con tralci bianchi su fondo colorato, che si intrecciano variamente formando il fregio marginale della carta. Entrambi mostrano la miniatura della farfalla, che nell'arte è simbolo della spiritualità dell'anima, capace di liberarsi dalla materia bruta. In questo contesto, può rappresentare la mente umana che, attraverso la lettura, si libera dell'ignoranza, ma si è anche ipotizzato che possa raffigurare Violante, moglie di Novello Malatesta, o un augurio di fertilità a lei rivolto.

Il primo manoscritto “Leone Magno, Sermoni”, databile tra il 1441 e il 1460, presenta una scrittura umanistica su testo a due colonne, di una sola mano, in inchiostro marrone, con titoli, incipit ed explicit in inchiostro rosso. Il codice, scritto da Giovanni da Epinal, come attestato dalla sottoscrizione, è stato decorato dal cosiddetto “Maestro della Farfalla”, il cui stile è caratterizzato dalle iniziali a nodi e dal bordo a girari con lo stemma malatestiano, contraddistinto dalla frequente raffigurazione di una farfalla nei bordi, nelle iniziali e negli spazi risparmiati del testo.

Il secondo contiene alcune opere di sant’Agostino di Ippona ed è databile tra il 1441 e il 1460. Il manoscritto è attribuito a Giovanni da Magonza, su due colonne, in inchiostro marrone, con incipit, titoli, ed explicit in inchiostro rosso; prima legatura, con restauri dei secoli XVIII e XX. L’esemplare presenta iniziali maggiori in oro decorate a bianchi girari su fondo blu, rosso e verde, entro cornice quadrata in oro.  Il codice fu scritto per Novello Malatesta ed è sempre stato conservato nella raccolta cesenate. Nel margine inferiore del f. 1r si scorge lo stemma di Novello Malatesta (steccato), entro ghirlanda e cornice rotonda, affiancato dalle iniziali M N turchine su fondo oro.

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