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covid-19 e solidarietà

Emergenza sanitaria e sociale, l'impegno di Azione Cattolica e Caritas Sant'Egidio

Le testimonianze: "Lavori umili e di fatica ma, quando ti ritrovi a farli in un clima di famiglia, il tempo passa veloce e i sorrisi, anche se dietro alla mascherina, risollevano l’umore e ti aiutano a capire che non sei solo e che puoi essere utile"

Volontari a Sant'Egidio

Sotto il tendone della Caritas parrocchiale di Sant'Egidio, giovani e adulti dell'Azione Cattolica, insieme ad altri volontari, italiani e stranieri, offrono il loro tempo per dedicarsi a chi ha più bisogno, in un periodo di crisi sociale ed economica, acuita dall'emergenza Coronavirus

Di seguito, riportiamo qualche testimonianza.

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Ci ritroviamo il mercoledi e il sabato mattina dalle 9 alle 12 per selezionare la frutta e la verdura che Andrew ci porta dal mercato ortofrutticolo di Cesena. A volte c’è bisogno anche in altri giorni per smistare e sanificare panni e scarpe che arrivano, o confezionare surgelati o altri alimenti donati dalle aziende della zona. Sono lavori umili e di fatica ma, quando ti ritrovi a farli in un clima di famiglia, il tempo passa veloce e i sorrisi, anche se dietro alla mascherina, risollevano l’umore e ti aiutano a capire che non sei solo e che puoi essere utile. Per questo, anche se molti di noi hanno ripreso a lavorare ormai è un appuntamento fisso al quale non vogliamo rinunciare e speriamo rimanga così. È talmente bello questo servizio e c’è così tanto bisogno che, insieme al presidente di Azione Cattolica diocesana Rosauro Amadori, abbiamo pensato di estendere il progetto a tutti i giovani e adulti delle varie parrocchie per aiutare la Caritas diocesana e quelle delle singole realtà parrocchiali. (Cinzia)

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"L'aiuto donato produce in chi lo offre e porta a chi lo riceve un messaggio positivo nella sua vita. Chi dona investe senza tornaconto e a fondo perduto su un'altra persona e sul suo cammino...". Questo pensiero che abbiamo preso in prestito è quello che abbiamo vissuto sabato scorso. Sotto il tendone si respirava una bella atmosfera. Lavorare in Caritas, come famiglia e insieme ad altre persone di culture diverse, ci ha fatto toccare con mano l'accoglienza dell'altro, senza giudizi o preconcetti come fratelli nel rispetto e nell'amore. (Giada, Giorgia, Romano e Gabriela)

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Le quasi tre ore passate sotto il tendone della parrocchia cercando di recuperare il salvabile dalla merce di scarto proveniente dal mercato ortofrutticolo per aiutare i più disagiati della nostra società sono state doppiamente sorprendenti: da una parte è impressionante vedere quanto la nostra società è in grado di generare scarto e inefficienza, dall'altra parte è stato sorprendente vedere quante cose belle possono fare donne e uomini di culture e religioni diverse ma accomunati dalla buona volontà. Alla fine la sensazione è stata quella di aver contribuito a rendere il mondo un pochino più giusto. (Matteo)

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Il servizio alla Caritas parrocchiale di queste settimane, per me che l'ho sempre vissuto più dall'esterno, ha rappresentato un'occasione unica di incontro e di crescita. Certo, il pacco di pasta l'ho sempre portato, come pure gli indumenti inutilizzati - ben lavati e stirati come si sono sempre raccomandati! - ma il servizio di questi giorni è stato un'altra cosa. Ho visto la cura con cui tutti i volontari trattano le persone, la dedizione e il rispetto mostrati in ogni aspetto del servizio, che fosse imbustare dei surgelati, smistare gli indumenti o pulire la verdura. Cose semplici, fatte con umiltà, ma che significano tanto per chi è davvero in difficoltà. Mi ha entusiasmato conoscere anche le mamme mussulmane che sono sempre venute a dare una mano, ho chiesto loro consiglio, ho imparato i loro nomi - pronunciati bene! - ho condiviso un pezzetto delle loro vite. E quando una di loro mi ha detto: Sai, tutto questo lo faccio in nome del mio Creatore, non per me", io ho ripensato al Vangelo di Matteo, quel versetto che dovrebbe illuminare ogni nostra azione: "l'avete fatto a me". (Chicca)

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Mi ha fatto molto piacere rendermi utile presso la nostra Caritas parrocchiale facendo qualcosa per gli altri. Bella la compagnia, il tempo è volato… e poi, in sincerità, sentirsi utile è molto meglio che stare segregati in casa. (Marco)

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Ho fatto proprio poche ore di servizio alla Caritas e lì trovo aria di casa… Quella casa semplice, accogliente in cui si condivide tutto e questo riempie il cuore. (Naty)

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