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Fibrosi cistica, donato importante macchinario all'ospedale Bufalini

La malattia colpisce ogni anno un bambino ogni 3.000-3.500 nati

Fibrosi cistica, donato importante macchinario all'ospedale Bufalini

Un nuovo gesto concreto a sostegno del Centro regionale per la cura della Fibrosi cistica di Cesena, da parte della Lega italiana della Fibrosi cistica Romagna, che ha donato un importante dispositivo per la rapida e non invasiva misurazione dei parametri di funzione polmonare.

In particolare, nell’ambito della fibrosi cistica, è l’unico strumento in grado di analizzare il cosiddetto “Lung Clearance Index” (Lci), ossia il parametro che permette di studiare le piccole vie aeree (principali sedi del danno precoce nei pazienti con fibrosi cistica), con una sensibilità maggiore rispetto alla spirometria. 

A renderlo noto è l'Ausl della Romagna che, in una nota stampa, informa che la cerimonia di donazione si è tenuta ieri, venerdì 24 febbraio, al reparto di Fibrosi cistica dell'ospedale Bufalini di Cesena.

Erano presenti la responsabile del reparto Maura Ambroni, la direttrice sanitaria dell’Ausl Romagna Francesca Bravi, il direttore dell’ospedale Claudio Lazzari, il direttore del distretto di Cesena – Forlì Francesco Sintoni, il direttore dell’assistenza ospedaliera della Regione Emilia Romagna Mattia Altini, che hanno accolto il presidente di Lega Italiana della Fibrosi cistica Romagna Alberto Bastianelli, accompagnato da una folta delegazioni di volontari.

“Siamo grati infinitamente per questa donazione – ha dichiarato Maura Ambroni -  si tratta di un’attrezzatura di ultima generazione, particolarmente utile per analizzare i primi segnali di malattia polmonare nei bambini (ancora prima della comparsa di sintomi), anche perchè, trattandosi di un test non invasivo, che richiede capacità di collaborazione e di coordinazione piuttosto basse, è proponibile già ai bambini in età prescolare (a partire dai 4 anni circa), risultando quindi più attendibile della spirometria (che invece richiede maggior collaborazione e capacità di coordinazione) in questa fascia d'età.”

La fibrosi cistica è la malattia genetica grave più diffusa nella popolazione. Si stima che ogni 3.000-3.500 bambini nati in Italia, uno sia affetto da fibrosi cistica (150 nuovi casi all’anno). La malattia colpisce indifferentemente maschi e femmine. Oggi quasi 6.000 bambini, adolescenti e adulti affetti da questa malattia, vengono curati nei Centri specializzati in Italia.

Già una decina di centri Fibrosi cistica in Italia utilizzano l’attrezzatura oggi donata, anche per lo studio della funzionalità respiratoria di pazienti adulti, soprattutto quelli in cui la spirometria non evidenzia ancora particolari criticità.

Altro importante campo d'utilizzo sono i pazienti trapiantati di polmone, nei confronti dei quali la misurazione del parametro si è dimostrata efficace nella diagnosi precoce dei primi segnali di rigetto d'organo (quando ancora la spirometria si mantiene invece in range di normalità).

Infine, l'Exhalyzer D risulta metodica di sempre maggior utilizzo per condurre studi di ricerca clinica, dando quindi la possibilità ai Centri che lo utilizzano di poter partecipare a studi multicentrici.

“Il Centro regionale per la cura della Fibrosi Cistica dell’Ospedale Bufalini, diretto oggi dalla dottoressa Maura Ambroni, è uno dei due Centri di riferimento in Emilia-Romagna, che da anni opera con il supporto e la collaborazione della Lega Italiana della Fibrosi cistica, grazie alla quale il centro ha potuto sviluppare percorsi di cura personalizzati e implementare le attività assistenziali”, ha sottolineato Francesca Bravi. "Ringrazio il presidente per quanto fatto fino ad oggi per la crescita della  struttura e per tutti i pazienti  assistiti".

"Siamo molto soddisfatti di questo percorso che vede la collaborazione del pubblico con il privato – dichiara il dottor Alberto Bastianelli, presidente di Lega italiana Fibrosi cistica Romagna - Sono fortemente convinto che le associazioni possano arrivare dove il sistema pubblico a volte fatica e queste collaborazioni dimostrano quanta disponibilità ci sia da parte della società civile a contribuire alla cosa pubblica. Siamo felici di questa collaborazione con l’Asl e siamo fiduciosi di avere iniziato un percorso virtuoso e proficuo”.

Il Centro di Fibrosi cistica di Cesena è indubbiamente un fondamentale riferimento regionale – chiosa Mattia Altini, oggi sirettore dell’assistenza ospedaliera della Regione Emilia Romagna – per questo dobbiamo continuare a sostenerlo e faremo tutto il possibile per assicurare le risorse necessarie. Siamo grati alla Lega italiana della Fibrosi cistica, che ci accompagna e ci sollecita nel percorso di costante miglioramento della qualità delle cure”.

Fonte: Comunicato stampa
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