Cesena
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MIPAAF E MIUR

Finanziamenti ministeriali alle mense scoalstiche biologiche: le lettere del sindaco e dell'assessore Benedetti ai parlamentari locali

Il Comune di Cesena ha introdotto il biologico e la dieta mediterranea nelle mense scolastiche già dal 1986

mense scolastiche

Il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore alla Scuola Simona Benedetti hanno scritto ai parlamentari locali chiedendo il loro interessamento per conoscere l’entità e i tempi di liquidazione del finanziamento per la refezione scolastica assegnato al Comune di Cesena dal Ministero delle politiche agricole. A determinare questo contributo l’esperienza delle mense scolastiche biologiche a Cesena, che dura da oltre trent’anni. La richiesta è dettata dall’intento di accelerare, se possibile, i tempi di erogazione del contributo alle famiglie cesenati, in modo da poterlo inserire fin da ora nel bilancio preventivo 2019. “Al momento attuale – scrivono Lucchi e Benedetti – non conosciamo l’entità del finanziamento e le modalità attraverso cui potrà essere utilizzato sul territorio: informazioni che, invece, abbiamo già richiesto ad Anci nazionale e che diventano per noi essenziali in quanto in queste settimane stiamo predisponendo il bilancio di previsione 2019, che approderà in Consiglio comunale per l’approvazione entro il prossimo dicembre”.

Il finanziamento annunciato è conseguenza dell’adesione del Comune di Cesena alla richiesta che il Mipaaf con il Miur, aveva rivolto ai territori, riguardante l’iscrizione all’elenco delle mense scolastiche biologiche. Richiesta a cui il Comune ha aderito lo scorso giugno alla luce del successivo decreto del Ministero delle politiche agricole che insieme alle Regioni e alle Province autonome, stabiliva le modalità di ripartizione di un fondo nazionale dedicato alla refezione scolastica biologica. “Il Comune di Cesena – si legge nella lettera - ha introdotto il biologico e la dieta mediterranea nelle mense scolastiche già dal 1986, anticipando le linee guida che solo molti anni più tardi furono recepite dalle leggi nazionali e regionali, intendendo in tale modo valorizzare la storica cultura agroalimentare della Romagna e le innovazioni tecnologiche e produttive via via introdotte. Da allora, l’utilizzo di materie prime biologiche ha interessato la refezione scolastica 0-14 anni dei bambini cesenati senza soluzione di continuità, in ognuna delle 19 cucine comunali in cui vengono prodotti 624.000 pasti all’anno, poi consumati in 55 mense scolastiche”.

In sintesi, sindaco e assessore chiedono ai parlamentari locali un intervento al fine di conoscere nel più breve tempo possibile l’importo esatto del finanziamento attribuito al Comune (che, dalle anticipazioni di stampa, corrisponderebbe a 0,89 centesimi a pasto), compresa la percentuale di esso che potrà essere riconosciuta alle famiglie per l’abbattimento del costo pasto, attualmente pari a 4,50 euro.

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