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Fotografie di scena, il Centro cinema acquisisce un fondo da 350mila pezzi

Da tempo Cesena fa rima con fotografia di scena, basti pensare alle tante edizioni del concorso nazionale CliCiak - Scatti di Cinema. Ora il Centro cinema cittadino si rafforza nel panorama nazionale con l'acquisizione di un prezioso fondo fotografico romano

Fotografie di scena, il Centro cinema acquisisce un fondo da 350mila pezzi

Da tempo Cesena fa rima con fotografia di scena, basti pensare alle tante edizioni del concorso nazionale CliCiak - Scatti di Cinema. Ora il Centro cinema cittadino si rafforza nel panorama nazionale con l'acquisizione di un prezioso fondo fotografico romano.

Si tratta del materiale dell’ex Laboratorio Cavalieri di Roma approdato proprio in queste ore alla Biblioteca Malatestiana.

“Il laboratorio fotografico Cavalieri, che ha cessato l’attività dodici anni fa, è stato uno dei laboratori storici a Roma a cui si appoggiavano le produzioni cinematografiche per stampare le foto per la promozione dei film. È stato il suo titolare Valter Spositi a contattare il Centro Cinema Città di Cesena per proporre l’acquisto dei materiali fotografici che, chiusa l’attività del laboratorio, sono stati trasferiti nella casa delle vacanze ad Agosta, nei pressi di Subiaco (Roma)”.

A ripercorrere le tappe dell’acquisizione (20 mila euro) è Antonio Maraldi del Centro Cinema. Si tratta di negativi di foto di scena e di set di 235 film italiani (ad accezione di qualche produzione internazionale girata in Italia), sia a colori che in bianco e nero. Il loro numero complessivo supera le 350mila unità. “Una quantità notevole – prosegue Maraldi – che sommata al patrimonio attuale (oltre 160mila tra negativi e stampe) rende il Centro Cinema uno dei primi centri in Italia per quel che riguarda la conservazione e la promozione delle foto di cinema. Per questa ragione, si tratta di un investimento il cui impatto è particolarmente significativo dal punto di vista culturale, soprattutto perché l’archivio della città malatestiana è già uno dei più attivi e riconosciuti nel panorama nazionale, grazie alle numerose esposizioni e mostre che vengono organizzate ogni anno in Italia e all’estero”. 

L’archivio dell’ex Laboratorio Cavalieri è costituito nella sua quasi totalità da negativi in 35 mm e, in misura minore, da negativi 6x6 cm. Accanto a questi c’è un discreto numero di diapositive a colori e un numero imprecisato di stampe fotografiche in bianco e nero e a colori, sempre di argomento cinematografico. Il periodo abbracciato dai film dell’archivio va dal 1961 (“Il giudizio universale” di De Sica) al 2007 (“Saturno contro” di Ferzan Ozpetek) con altri diversi titoli dei decenni ‘70, ‘80 e ’90, particolarmente interessanti per il Centro Cinema perché vanno a coprire uno spazio temporale la cui documentazione fotografica è abbastanza carente.

L’elenco dei film abbraccia titoli sia di film d’autore che di cinema commerciale. Per fare qualche esempio, si va da “Allonsanfan” di Paolo e Vittorio Taviani (1970), a “Vacanze di Natale ‘90” di Enrico Oldoini (1990), da “Tu mi turbi” di Roberto Benigni (1983) a “S.P.Q.R.” di Carlo Vanzina (1994), da “Colpire al cuore” di Gianni Amelio (1982) a “Galileo” di Liliana Cavani (1968), da “I girasoli” di Vittorio De Sica (1969) a “In nome del popolo sovrano” di Luigi Magni (1990). Con qualche piacevolissima sorpresa, come gli scatti di Mario Dondero sull’ultimo set di Mario Monicelli “Le rose del deserto” (2006) o la misteriosa scatola di negativi su cui è scritto “Fellini: provini e sopralluoghi. Foto di Claudio Patriarca”, senza riportare nessuna altra indicazione. Un tesoro da scoprire.

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