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Gioco di squadra e raccolta fondi per rinnovare le Scalette

La via delle Scalette a Cesena è più che una semplice strada pedonale: è il cordone che da secoli lega la città all’abbazia di Santa Maria del Monte. Una iniziativa dal basso chiede che tutti i cesenati donino per riqualificarle. Il Comune investirà 150mila euro 

Le scalette nel tratto da via Boito a via San Benedetto - foto MiB maggio 2020

La via delle Scalette a Cesena è più che una semplice strada pedonale: è il cordone che da secoli lega la città all’abbazia di Santa Maria del Monte. Che la percorrano per devozione o per svago, molti cesenati hanno nel proprio cuore ricordi speciali legati alle Scalette.

Il percorso però è assai malandato, specie nel primo tratto (da via San Benedetto a via Boito) che non è più stato toccato dalla fine della Seconda guerra mondiale. Così questa mattina, nella sala Pio VII del Monte, è stato presentato il progetto di riqualificazione dell’antico percorso, chiamato “Passo dopo passo, diamo nuova vita alle Scalette”.

Il Comune (promotore dell’iniziativa assieme alla Diocesi) metterà sul piatto 150mila euro, mentre altri 100mila saranno raccolti sulla piattaforma di crowdfunding IdeaGinger.

Si tratta del secondo crowdfunding civico promosso da un’Amministrazione comunale in Italia, dopo quello dei portici di San Luca a Bologna. E il sindaco Enzo Lattuca è certo che i cesenati non saranno da meno dei cugini bolognesi: “Ognuno di noi farà la propria parte. Se tutto andrà per il meglio la via potrebbe essere pronta entro il 2021. Magari, ci farei la firma, in tempo per la festa di Ferragosto del prossimo anno”.

L’iniziativa gode del sostegno del Credito cooperativo romagnolo il cui direttore, Giancarlo Petrini, ha ricordato in un messaggio come questa iniziativa metta in risalto il senso di appartenenza alla comunità, accumunando le persone religiose e non.

L’impegno di spesa totale, che si avvicina a 300mila euro nel complesso, è assai importante ma si giustifica con la necessità di rifare completamente il fondo stradale e ricollocare con cura i ciottoli di fiume che caratterizzano il percorso.

Alla presentazione erano presenti anche rappresentanti dell’associazione Benigno Zaccagnini e della società Amici del Monte, che nei mesi scorsi avevano cominciato a elaborare, ognuno per conto proprio, delle idee di riqualificazione del percorso. I presidenti delle associazioni, Michelangelo Bucci e Luciano Almerigi, hanno ringraziato entrambi il vescovo Douglas Regattieri per aver messo tutti gli attori attorno a un tavolo facendo sintesi delle diverse visioni.

Facendo anche oggi la via delle Scalette, pregando con un gruppo di persone, ho pensato come spesso per avere uno sguardo completo bisogna tirarsi fuori – ha spiegato il vescovo –. Questa non è solo la via che porta al santuario, ma un percorso che dà modo di riflettere, pregare e pensare a se stessi. Fa pensare a Dio e anche a noi”.

A tal fine il vescovo Douglas donerà alla città la via Crucis ricevuta anni fa dall’architetto Ilario Fioravanti, fatta di formelle di terracotta incise: “Un piccolo progetto che va a integrarsi con quello della riqualificazione, per sottolineare una dimensione spirituale che non vogliamo perdere”.

Ilario Fioravanti, celeberrimo artista cesenate morto nel gennaio di otto anni fa, era stato tra i fondatori della società Amici del Monte, sodalizio che negli ultimi anni di vita lo aveva nominato presidente onorario: “Sarebbe stato davvero contento di vedere la sua via crucis nel percorso che porta al Monte” ha commentato la vedova Adele Briani Fioravanti.

Tutti i cesenati, da oggi e fino al 15 agosto, potranno donare per mezzo della piattaforma di crowdfunding online Idea Ginger, gestita dall’omonima associazione no profit: “La piattaforma non trattiene commissioni – ha spiegato la cofondatrice Agnese Agrizzi – e si potrà versare con carta di credito, paypal o bonifico. Ci sono diversi livelli di ricompense previste, anche se il termine è un po’ improprio dato che non si tratta di premi, ma di un modo per ringraziare chi prende parte al progetto. Il crowdfunding, infatti, non è solo raccolta fondi, ma un fatto culturale”.

Tra i diversi ringraziamenti ci sono l’invito all’evento conclusivo con consegna di cartolina e medaglia commemorativa del Monte (20 euro), visite guidate speciali al Monte (25 euro), l’aggiunta dei liquori del Monte alla visita (50 euro), l’incisione del proprio nome lungo il percorso (100 euro), fino a una delle trenta opere realizzate dallo scultore Leonardo Lucchi per l’iniziativa (1400 euro).

Un momento della conferenza stampa in sala Pio VII - Foto Sandra e Urbano

Un momento della conferenza stampa in sala Pio VII - Foto Sandra e Urbano

IL PROGETTO

Il progetto tecnico prevede la realizzazione di un nuovo percorso della Via Crucis installando 14 stazioni composte da un’edicola in mattoni e marmo sulle quali verranno posizionate le formelle realizzate dall’artista cesenate Ilario Fioravanti.

Nel tratto compreso tra Via San Benedetto e Via Boito si procederà con la demolizione della pavimentazione con la conseguente posa di nuovo sottofondo in materiale misto stabilizzato cementato, la ricostruzione con i ciottoli recuperati dalla demolizione integrati per le parti mancanti e la pulizia delle scarpate.

Nel tratto tra Via Boito e Via del Monte invece il progetto prevede la pulizia della pavimentazione esistente, il ripristino di alcune zone della pavimentazione che presentano disconnessioni e avvallamenti, la ricostruzione della scalinata nelle parti deteriorate e della canaletta in calcestruzzo per lo scolo delle acque.

LA STORIA

Un’alternativa meno faticosa, che alleviava le fatiche del pellegrino diretto verso l’Abbazia del Monte, e che oggi è un incantevole corridoio storico-paesaggistico, che parte dai Giardini pubblici (un tempo gli orti della chiesa di San Michele Arcangelo) e termina sulla sommità del Colle. Tutto questo è Via delle Scalette a Cesena, oggi in parte nascosta dal sovrapporsi di vie e abitazioni, della cui esistenza si trova traccia anche nella collezione degli Ex Voto, conservati nell’Abbazia del Monte.

In particolare nelle tavolette 659 e 660 è raffigurato un paesaggio realistico e analitico, in cui si vedono i gradini, quegli stessi che ogni anno, il 15 agosto, durante la Festa dell’Assunta, si popolano di fedeli. Negli Ex Voto si ritrova anche l’edicola, chiusa oggi da una cancellata, che conserva una pregevole ceramica dell’artista cesenate Giannetto Malmerendi: l’Annunciazione, concepita nel laboratorio cementisti degli artigianelli del Lugaresi, e realizzata come ceramica a Faenza.

Fra i 690 ex voto conservati in Basilica si trovano altre due tavolette “Cesena liberata dai flagelli della peste” (576) e “Raffigurazione sommaria della città di Cesena- Voto per il terremoto-Sec. XVII (676). Ci troviamo cioè di fronte a una “memoria” di avvenimenti, come epidemie, terremoti o allagamenti, che riguardano tutta la città. Un ponte tra passato e presente che risulta quanto mai attuale.

Ma la via delle Scalette conserva anche testimonianze più recenti. Il 19 ottobre 1944, giorno precedente alla liberazione di Cesena, i carri armati tedeschi scesi dai Gessi si erano sparsi in città per presidiare i punti strategici. I carri armati inglesi, per sorprendere i tedeschi, scesero verso la città proprio percorrendo la stradina delle Scalette, che fu devastata, con il fondo, e soprattutto i gradini, quasi triturati dai pesanti cingoli. Fu l’amministrazione, all’epoca, a impegnarsi nel ripristino.

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