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Coronavirus

I dehors che non servono più

Il nuovo Dpcm non deve fermare l'impresa. L'appello della Confcommercio cesenate

Nella foto un momento del Vox Populi Confcommercio sulla situazione dei pubblici esercizi e del commercio

È partita la grande corsa ai dehor e alla realizzazione di strutture esterne ai pubblici esercizi, illuminate e riscaldate, per consentire l’occupazione di suolo pubblico con tavolini e sedie ai clienti anche nei mesi non estivi. Di questa grande sfida per la categoria chiamata ad investire in una fase delicatissima della ripartenza si è parlato al Vox Populi di Confcommercio cesenate andato in onda su Teleromagna, in cui il presidente Corrado Augusto Patrignani, il presidente Fipe cesenate Angelo Malossi e il presidente di Confcommercio Bagno di Romagna Giuseppe Crociani si sono confrontati con all’assessore allo Sviluppo economico Luca Ferrini e con Giulio Barbieri, imprenditori della ditta omonima ferrarese specializzata nella realizzazione di strutture per outdoor.L’assessore Ferrini ha rimarcato che la formula di concedere suolo pubblico gratuito ai pubblici esercizi durante l’estate nelle principali piazze cittadine ha provocato li risveglio del centro, il presidente Confcommercio Patrignani ha confermato che si è trattato di una prassi virtuosa ma ha aggiunto che serve un sostegno ancora più ampio a chi è titolare di pubblici esercizi e più in generale a tutto il comparto del commercio, ora che le proroghe sono scadute e tutti i pagamenti, stoppati ma non sospesi, vengono al pettine. “Servono indennizzi a fondo perduto del Governo alle categorie che hanno subito danni economici gravi a causa del lookdown, e fra queste negozi al dettaglio e pubblici esercizi”, ha detto Patrignani.
La vendita di strutture per outdoor è in crescita e l’imprenditore Barbieri ha messo in luce come il covid stia cambiando le abitudini delle persone relegando in casa dove molti si insediano sottraendosi alla socialità, e il presidente di Confcommercio Bagno di Romagna Crociani ha sottolineato come questo comportamento non sia positivo, e durante la fase di convivenza col covid serva far fronte all’emergenza sanitaria senza far esplodere l’emergenza economica e sociale. In questo senso, tutti sono stati d’accordo a definire  cervellotici  i provvedimenti che intendono anticipare la chiusura di bar e ristoranti a mezzanotte, senza alcuna scientificità sui riflessi positivi per il calo dei contagi.
“I pubblici esercizi - ha detto il presidente Malossi- dalla ripartenza dopo la chiusura di marzo in poi stanno rispettando i protocolli sanitari e forniscono servizi eccellenti e non vanno imputati loro gli assembramenti su strade e piazze della città che spetta ad altri contrastare, impedire e sanzionare. I Dpcm non debbono operare restrizioni sul lavoro, debbono agire su altri versanti”.
"L'impresa è il cuore del nostro sistema economico - ha ammonito Patrignani - se si fermano, si ferma tutto il resto e senza lavoro si arriva alla catastrofe sociale".

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