Cesena
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8 marzo

I volontari Ior in ospedale per un dono alle donne

Una gerbera per tutte le pazienti e le operatrici sanitarie

L'omaggio floreale dello Ior a Cesena

L’Istituto oncologico romagnolo ha voluto conferire alla giornata in cui si celebrano nel mondo le donne un significato ancor più profondo. Oggi si è presentato con i suoi volontari negli ospedali del territorio per un gesto piccolo, ma di grande valore simbolico. Le donne presenti in corsia sono state omaggiate di una gerbera: sia che si fossero recate presso la struttura da pazienti, per curarsi o sottoporsi a visite di controllo, sia che fossero operatrici sanitarie, dottoresse, ricercatrici e infermiere. Lo rende noto lo Ior attraverso un comunicato stampa.

Un regalo che racconta sia quanto lo Ior sia al fianco delle persone che soffrono, per farle sentire meno sole in questo momento di difficoltà, sia la gratitudine che l’organizzazione non profit fondata nel 1979 dal professor Dino Amadori prova nei confronti di chi si preoccupa in prima persona di offrire le migliori terapie e di far progredire la lotta contro il cancro in Romagna. Un impegno reso ancor più difficile e prezioso dall’emergenza sanitaria.

Ed era proprio a causa della pandemia che questo gesto, proposto per la prima volta nel 2017, era stato interrotto. Durante gli scorsi due anni l’accesso ai reparti è stato fortemente limitato per ragioni di sicurezza. In questo senso il ritorno del dono della gerbera negli ospedali della Romagna rappresenta senz’altro un’ennesima tappa di ripartenza, resa possibile anche grazie a chi ha preso parte al crowdfunding Ior “Ogni donna, un fiore” alla collaborazione di Romagna Acque.

Mentre alcuni volontari accedevano alle corsie per omaggiare le donne presenti, altri hanno proposto la “mimosa solidale” presso i vari banchetti sparsi nelle piazze di tutto il territorio, a sostegno del "Progetto Margherita". Tutto il ricavato degli stand è andato a sostegno dell’acquisto di nuove parrucche oncologiche per chi affronta gli effetti collaterali più riconoscibili delle terapie.

«Questa - afferma il direttore generale Ior Fabrizio Miserocchi - è solo la prima tappa di una primavera a forte tinte solidali. Presso le nostre sedi sono già disponibili le uova e le colombe di Pasqua a sostegno della ricerca scientifica. A maggio torneremo di nuovo in massa nelle piazze della Romagna con le azalee della Festa della mamma. Saranno bellissime occasioni per fare la differenza per i tanti che ricevono una diagnosi di cancro ogni giorno».  

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