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Il Credito cooperativo romagnolo ricorda Furio Farabegoli

A quarant'anni dalla morte, il ricordo del presidente Giancarlo Petrini: "Credeva nel primato della mutualità e in una banca per le persone e per il territorio"

Furio Farabegoli in un ritaglio do giornale d'epoca

Ricorre domani, sabato 13 febbraio, il quarantesimo anniversario della morte di Furio Farabegoli, nato nel 1923 a Cesena, senatore per due legislature e, prima, assessore al comune di Cesena e presidente della Camera di Commercio territoriale. Fu protagonista della nascita e del sviluppo delle Casse mutue artigiane sia a livello locale sia nazionale e promotore della Federazione regionale delle associazioni artigiane, di cui fu presidente.

“Farabegoli - ricorda in una nota Giancarlo Petrini, direttore generale del Credito cooperativo romagnolo - fu protagonista della crescita della Cassa rurale e artigiana di Cesena, da cui scaturiamo, e ne ricoprì la carica di presidente dal 1971 al 1981. Si mise a disposizione di agricoltori e artigiani, ma anche di cittadini e imprese, dando un fattivo contributo alle esigenze del territorio. Fu anche presidente della Federazione regionale e nazionale della Casse rurali e artigiane. Furio Farabegoli fu un uomo del territorio, nel territorio e per il territorio. Sotto la sua guida, la Cassa rurale artigiana di Cesena migliorò le proprie strutture, ampliò la base sociale, si consolidò a livello patrimoniale e esercitò una grande influenza nel movimento cooperativo. Ma non sono solo le prestigiose cariche che ricoprì, a rendere la cifra di Farabegoli. Furio aveva una 'visione', un progetto, il cui cardine era il primato della mutualità, di una banca per le persone e per il territorio, che concedeva prestiti sull'onestà e l'intraprendenza del cliente, e non solo sulle garanzie reali offerte”.

In quel contesto storico ed economico Furio Farabegoli si adoperò per un modello di banca del territorio, al servizio del suo sviluppo e di quello delle piccole imprese agricole e artigianali. Un modello, che sia pure in contesti oggi così diversi in cui la presenza di banche locali si è fortemente diradata e sopravvive grazie alle aggregazioni, non è superato, ma mantiene intatta la sua modernità: quella di promuovere una banca per le persone, capace di intercettare le esigenze del territorio e di farvi fronte, con una spiccata sensibilità per la dimensione solidale. Una banca protagonista dello sviluppo insieme a tutti i partner sociali, economici e istituzionali. Ecco perché ricordare Furio Farabegoli, nella sua prorompente carica umana e ideale, non significa semplicemente commemorarlo, ma riviverne e declinarne il prezioso lascito dei valori di mutualità, partecipazione, servizio e solidarietà ai tempi odierni.  

Fonte: Comunicato stampa
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