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Nuovi scenari anche in Romagna

Il Pri si interroga sulle nuove povertà e invita la città a fare altrettanto. Un convegno giovedì 15 novembre al Ridotto

Angeloni: "La mensa per i poveri è un ghetto. Non può funzionare per un nostro concittadino". Sul piano politico, il Pri cerca convergenze sui temi concreti e interpella i cattolici guidati da Gilberto Zoffoli. Su Lattuca, "mi pare cerchi convergenze sui programmi", dice il segretario comunale Fabbri

Da sinistra Diego Angeloni, Mariacristina Meschiari, Renato Lelli e Romano Fabbri

"Questo convegno è nato quasi per caso". Lo ha detto questa mattina l'opinionista Diego Angeloni durante la conferenza stampa di presentazione dell'appuntamento voluto da Pri che si terrà in città al Ridotto giovedì 15 novembre con inizio alle 20,30.

"Il 2 giugno scorso - ha proseguito Angeloni - sono stato invitato a presentare il mio libro "Te lo do il barbone". È nato un confronto su questi temi non proprio nelle corde del Partito repubblicano, anche se la storia del Pri è costellata di cooperative e società di mutuo soccorso sorte nei decenni per venire incontro ai bisogni della povera gente".

"In tante case si soffre in silenzio - ha aggiunto Angeloni -. Sabato scorso in parrocchia a Torre del Moro, davanti a 150 persone ho ricordato che può capitare a tutti di cadere in disgrazia. Allora le paure sono emerse e tanti hanno compreso il nocciolo della questione che riguarda noi e non altri. Poi diversi hanno donato 10 o 20 euro per il libro, invece dei consueti 5 che chiediamo. Oggi non ci sono più le categorie organizzate. Siamo di fronte a un magma indifferenziato di bisogni e di situazioni difficili, che non emergono".

"Ci presenteremo alle amministrative della prossima primavera e ci alleeremo su convergenze programmatiche, su punti concreti, come quello di cui stiamo parlando ora". Così si è espresso il segretario comunale del Pri, Romano Fabbri. "In giro ci sono troppi architetti che non lavorano più, figli con start up che non sono andate bene che poi hanno indebitato le famiglie, commercianti costretti a chiudere assediati dalle banche. Siamo davanti a tanti bisogni, ma noi pensiamo a uno in particolare: rimettersi a camminare con le proprie gambe. Per le elezioni della prossima primavera, daremo sostegno a candidati che si impegneranno anche su questi versanti. L'immagine del mantello di san Martino ci sta bene, ma noi vorremmo mettere in condizione una persona di riuscire a comprarsi da sola il mantello. Potremmo collaborare con giunte di sinistra che su questi temi si dovrebbero impegnare".

Mariacristina Meschiari, da tre anni in Romagna, dopo una vita vissuta in Emilia, ha vissuto situazioni simili sulla sua pelle. "In questi casi ci vogliono professionisti che sappiano di nuovo motivare chi non ce la fa più dopo fallimenti economici o familiari. Noi, come neo associazione "Progetto punto zero" metteremo a disposizione metal coach e business coach per l'accompagnamento di un anno. Il motivatore può aiutare a trovare fiducia in se stessi. Cercheremo, nel frattempo, dei lavori part time per queste persone, in modo che possano rendersi autonome. Non dimenticherò mai quello che mi disse un direttore di banca quando avevo solo 29 anni e avevo una stireria: una barca con una falla deve andare a fondo".

"Andare a fare la fila alla Caritas ti cambia la vita dentro - ha ripreso la parola Angeloni -. La mensa per i poveri è un ghetto. Non può funzionare per un nostro concittadino".

"La Caritas fa un lavoro enorme - gli ha fatto eco Fabbri - ma Cesena, città opulenta, deve dotarsi di strumenti diversi. Per esempio, ai servizi sociali in Comune ci si potrebbe accedere tramite una telefonata a cui potrebbe seguire una visita a domicilio".

Infine non sono mancate alcune battute squisitamente politiche. "Noi siamo un partito - ha ribadito Fabbri - e siamo aperti a fare alleanze su alcuni punti, quali ad esempio: sostegno alle persone; percheggi di servizio al centro storico; alloggi da mettere a disposizione dei giovani da rendere disponibili tra quelli invenduti; rivisitazione del quartiere Novello e gestione al meglio di piazza della Libertà; basta nuovi alloggi sul mercato; una visione della periferia a lungo termine, almeno 20 anni, per un progetto armonico in grado di ridare fiato alle frazioni rimaste senza luoghi di aggregazione e servizi. Chi abbraccia queste idee avrà il nostro appoggio. Dobbiamo ragionare nell'interesse dei cittadini. Lattuca mi pare cerchi una convergenza sui programmi. Col mondo cattolico espresso da Gilberto Zoffoli abbiamo molti motivi in comune e punti di contatto".

Ha chiuso la conferenza stampa il segretario regionale del Pri, Renato Lelli: "Abbiamo prodotto un documento programmatico. Chi amministra deve rendersi conto del cambiamento in atto. La dignità della persona è il principio che ci deve guidare".

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