Il Rock agricolo compie trent'anni: ieri sera il concerto del Cantiere (fotogallery)

Era il lontano 1989 quando alcuni ragazzi di Cesena decisero di dare vita ad un gruppo musicale che raccogliesse l'eredità dei pionieri del rock agricolo romagnolo, tali "Benelda Rock" guidati da Sandro Merendi, che attorno ai primi anni '80 avevano proposto in alcune jam session locali brani autoctoni molto interessanti dai titoli "Bianco, Rosso e Blues", "I remember Gatulen" o "You are belésma".

Si erano di fatto inventati una sorta di nuovo slang musicale che coniugava il rock-blues di matrice anglosassone con il dialetto romagnolo, le influenze dell'anima nera d'oltreoceano con la ruspante vita contadina di casa nostra.

Era nato così "Il Cantiere - rock agricolo", una nutrita formazione composta da ben 7 elementi (Stefano Cecchini, Danilo Galeppi e Maurizio Camaeti alle voci, Roberto Lucchi al basso, Paolo di Maggio alla chitarra, Matteo Amaducci alle tastiere, Antonio Cecchini alla batteria), a cui in breve tempo si erano aggiunti Davide Piraccini (anche lui alle tastiere), Vincenzo Chiesa (armonicista) e le coriste Annalia Bianchi e Alessandra Fantini.

Ed è la stessa, medesima formazione, (quella per inciso che nel 1993 ha dato alle stampe il cd "Gatulen", che oltre ai classici dei Benelda Rock conteneva anche alcuni nuovi brani scritti da Roberto Lucchi e Matteo Amaducci, con i testi del poeta Paolo Ricchi e la produzione di Paride Pironi per la Tower Records) che dopo trent’anni ha deciso di ritrovarsi in sala prove per organizzare una degna "festa di compleanno" al rock agricolo.

Un evento realizzato con la collaborazione di Maurizio Balestra e dell'associazione “Te ad chi sit e’ fiol?” andato in scena ieri sera, mercoledì 26 giugno alle 21, al Chiostro di San Francesco, sul retro della Biblioteca Malatestiana di Cesena.

Una vera e propria "festa di compleanno", con ingresso a offerta libera, che ha visto distribuire ai primi 200 spettatori un esclusivo ricordo della serata, tra magliette celebrative dell'evento, bottiglie di pregiato sangiovese Doc e rarissimi poster storici della band.

Nel corso della serata il gruppo ha riproposto quasi interamente i brani del cd "Gatulen", tra cui si annoverano veri e propri classici quali "Gusto e Cesira", "Aqua Vigliaca" e "La streda pr'é mèr", unitamente a canzoni più recenti come "In te bar" o "Pida libre", presentando poi un brano nuovo di zecca "A mò d'andé a cà", scritto in collaborazione con Maurizio Balestra.

La band ha alternato alle sue canzoni originali alcuni siparietti divertenti: come la candidatura a sindaco di Cesena, ovviamente in clamoroso ritardo (o in straordinario anticipo, a seconda dei punti di vista...), di Stefano Cecchini capolista del movimento "Podere al popolo".

Nel corso di questi 30 anni molti musicisti si sono avvicendati nella formazione a sostenere le alterne fortune del rock agricolo (tra i quali ricordiamo Danilo Miliani, Stefano Zani, Mirko Valzania e Stefano Brighi), ieri sera con la band originale c’erano anche gli ultimi "membri aggiunti", ovvero Andrea Fabiani alla chitarra e Gianluca Donati alla batteria che porteranno così a 13 il totale della densità massima sui 96 metri quadrati del palco.

In realtà avrebbero dovuto essere addirittura 14, dato che alla festa era stato invitato a prendere parte anche il chitarrista Paolo Targhini, sodale di viaggio sul trattorino rock per molti anni, prematuramente scomparso pochi mesi fa. A lui è stato dedicato un sentito omaggio.

Il Cantiere in concerto per festeggiare i 30 anni di attività

[Galleria fotografica a cura di Pippo Foto]