Il ministro Gianluca Galletti a Cesena

Salvaguardare l’ambiente non è più un tema di nicchia, ma una questione che tocca ormai il presente e il futuro di tutti. A testimoniarlo, una volta di più, è stata la grande partecipazione lunedì pomeriggio 27 novembre, nel salone di Confartigianato Federimpresa Cesena, al convegno “Risparmio, riciclo, riuso. Il nuovo codice delle imprese”. Erano più di un centinaio i presenti all’evento organizzato dall’Associazione Benigno Zaccagnini in collaborazione con l’associazione di categoria.

Ospite d’onore il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, affiancato dall’europarlamentare Damiano Zoffoli, dalla presidente della commissione Ambiente della Regione Manuela Rontini, dalla consigliera regionale Lia Montalti (già assessore all’Ambiente al Comune di Cesena). Il convegno, al quale ha portato i saluti della città il sindaco Paolo Lucchi, è stato introdotto dal presidente dell’associazione Michelangelo Bucci e presieduto da Eugenio Battistini della direzione di Confartigianato Federimpresa.

Nel corso dell’incontro hanno portato testimonianze dal mondo imprenditoriale l’amministratore delegato di Orogel Bruno Piraccini (che ha illustrato l’impegno del gruppo sul fronte della sostenibilità ambientale) e Cecilia Casalboni di Casadei Pallets, azienda di Cella di Mercato Saraceno premiata quest’anno alla Fiera Ecomondo per i risultati ottenuti nello sviluppo sostenibile.

Uno dei temi centrali del pomeriggio è stato il passaggio dall’economia lineare (produzione, consumo, scarto) a quella circolare, che cerca di ripensare i processi a monte per ridurre al minimo i rifiuti, impegnandosi sul riciclo, sul riuso e sul risparmio per tendere all’obiettivo di una società a rifiuti zero. L’Emilia-Romagna è stata una delle prime regioni a dotarsi di una legge in materia e, per farlo, si è ispirata alle buone pratiche già in atto e alla saggezza popolare che recita “del maiale non si butta via nulla”. La stessa Regione, come hanno spiegato le consigliere presenti, ha previsto entro il 2020 l’adozione della “tariffa puntuale” in tutti i Comuni emiliani e romagnoli. In pratica si pagherà solo quanto effettivamente buttato nell’indifferenziato, un incentivo potente per riciclare al massimo: “Chi ha già adottato questo sistema, come Carpi – ha spiegato la Montalti – è passato da una produzione media di 200 chilogrammi annui pro capite a 63 chilogrammi annui pro capite”.

Damiano Zoffoli ha spaziato dai temi demografici (inclusa la pressante questione dei cosiddetti migranti climatici) alla qualità dell’aria, spiegando l’impegno delle istituzioni europee su questi fronti e i punti dolenti sui quali occorre mettere mano: “Mentre ci sono regole per le auto, in tema di emissioni, queste regole non ci sono per i mezzi pesanti. Adottarle gioverà alla qualità dell’aria e ai consumi di carburante, che incidono per un terzo dei costi di molte imprese”.

Il ministro Galletti si è soffermato sull’opportunità data dall’economia circolare alle imprese, prima ancora che all’ambiente: “Significa consumare meno materie prime, avere processi produttivi più performanti e produrre meno rifiuti, che sono un costo e potrebbero invece trasformarsi in risorse”. Dopo aver indicato il 2015 come l’anno della svolta in tema ambientale (“Sarà ricordato nei libri di storia per la Laudato si’ del Papa, la conferenza Onu Cop 21 e l’accordo di Parigi”), Galletti ha chiesto uno scatto d’orgoglio al sistema Italia: “Noi chiuderemo le nostre centrali a carbone nel 2025, mentre i tedeschi si affidano ancora moltissimo a questo combustibile fossile e i francesi al nucleare. Ci sono cose in cui non siamo secondi a nessuno”.

In questo, la Strategia energetica nazionale, costruita dal Governo attorno agli obiettivi ambientali di Parigi 2015, ha dato regole chiare e semplici al settore, in grado di attrarre consistenti investimenti dall’estero.

In serata il ministro è stato poi ospite di Orogel, visitando il laboratorio per la sicurezza alimentare Sicural e cenando nella attigua cucina "Salute e Benessere".

Di seguito la fotogallery a cura di Mauro Armuzzi: