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Il neo presidente Cils, Mondardini: "Per stare al posto del fuoriclasse Galassi, ci vuole una squadra granitica"

L'imprenditore Luigi Mondardini (Mareco) al posto dell'ingegner Giuliano Galassi, storico presidente della cooperativa sociale che dà lavoro a 450 persone. "Ho chiesto a tutti due cose - ha aggiunto Mondardini -. Il senso di appartenenza e la qualità nel lavoro"

Il cda della coop Cils. Da sinistra nella foto: Marco Bardho, Barbara Spazzoli, la direttrice generale Angela Robbe, il presidente Luigi Mondardini, il vicepresidente Luca Santi, Aldo Ferretti e Angela Giunchi

Poco fa, negli spazi del locale Welldone, in piazza della Libertà, si è presentato alla stampa il nuovo consiglio di amministrazione della cooperativa sociale Cils. Una cooperativa nota in città e oltre che dà lavoro a 450 persone, tra cui molte con disabilità. Giuliano Galassi ha lasciato la presidenza, è stato riferito ai giornalisti, per raggiunti limiti di età.

Come presidente è stato eletto l'imprenditore Luigi Mondardini, tra i titolari della Mareco che ha sede alla Panighina di Bertinoro. Suo vice è Luca Santi. La direttrice generale, Angela Robbe, viene dal sud per scelta, come lei stessa ha riferito ai giornalisti, "per lavorare nel sociale, ma conosco bene il mondo della cooperazione". Gli altri membri del cda sono Marco Bardho, Barbara Spazzoli, Aldo ferretti, Angela Giunchi e Cesare Trevisani, l'unico oggi assente per motivi di lavoro.

"Il presidente uscente - ha detto Mondardini in avvio di incontro con i media locali - è un fuoriclasse. Per sostituirlo occorre una squadra coesa e granitica. Abbiamo intenzione di lavorare come gruppo e di valorizzare ciascuno secondo le proprie competenze e capacità".

Poi l'illustrazione della situazione attuale. "Da un punto di vista economico - ha proseguito Mondardini - la Cils fatica un po'. Ci siamo accorti che era necessario intervenire. La catena di comando era un po' confusa. Lì abbiamo messo mano perché possa funzionare a tutti i livelli. Ho chiesto due cose a tutti: Il senso di appartenenza e la qualità nel lavoro".

Presentandosi, il neo presidente, che come imprenditore ha dato vita a un laboratorio nel carcere di Forlì, ha aggiunto: "Sono un imprenditore sconosciuto in città. Vengo dal mondo scout che mi ha insegnato a lasciare il mondo un po' migliore rispetto a come si è trovato. Qua ci sono come volontario, ma posso aggiungere che come imprenditore la più grande soddisfazione si ha quando si creano posti di lavoro. deve accadere anche alla Cils".

Il vicepresidente Santi ha sottolineato che lui proseguirà a fare, visto che è un dipendente, quello che faceva prima, "ma con una responsabilità in più. Questo incarico è un orgoglio per me".

La direttrice Robbe ha detto che "la Cils è importante per la comunità cesenate. Per questo occorre un impegno corale, che significa un impegno cooperativo. Ho visto in questo periodo quanto si sono mossi tutti. Perciò sono tranquilla. Il cda indica la strategia, poi tocca a noi sul campo metterla in pratica. Abbiamo bisogno di parlare di nuovo con la città, per ridare alla nostra cooperativa lo spazio che aveva".

Nell'immediato, ha proseguito Mondardini, "abbiamo bisogno di andare verso una situazione economica più tranquilla, mettendo a posto anche la catena di comando, come ho accennato prima. Corretto per bene questo aspetto, penseremo ai progetti". Poi ha aggiunto, accennando all'esperienza di Welldone, "potremmo unire le forze con esperienze simili, ad esempio le Cucine popolari. Possiamo e vogliamo crescere. Desideriamo crescere nel servizio alle imprese, in settori strategici, con un'attenzione al sociale".

Autonomia delle persone: è sempre stato questo l'obiettivo della Cils, e la "cooperativa si è sempre mossa in questa direzione, ha rimarcato la Robbe. "Integrare persone svantaggiate significa sapere che a volte non si può ottenere la stessa produttività, ma abbiamo bisogno di vincere anche questa sfida, per stare su un mercato ipercompetitivo. La Cils vuole fare impresa tenendo dentro di sè questo obiettivo sociale".

Mondardini, chi glielo ha fatto fare?, è stata la domanda in chiusura di incontro. "Ero nel cda da prima (15 anni, ndr). Non si può lasciare nel momento di difficoltà, ma quando è tutto in ordine".

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