Alluvione e solidarietà
Kit pulizie, pasti: a Cesena prosegue l'attività del centro raccolta "Don Milani"
Qui dove la solidarietà ha il suo punto di incontro tra domanda e offerta. Da 2mila a 400 pasti consegnati grazie al porta-a-porta. Il coinvolgimento di tantissimi volontari

“Aiutando gli altri, imparerai ad aiutare te stesso”. Le parole di San Suu Kyi sono uno dei tanti messaggi appesi all’ingresso del centro di raccolta e distribuzione presso la scuola “Don Milani” in zona Ippodromo a Cesena.
Da subito diventato punto di riferimento della solidarietà in aiuto alle persone alluvionate, una sorta di ‘incontro di domanda-offerta', a dieci giorni dal suo allestimento – già la notte di martedì 16 maggio vi sono arrivate le persone salvate dai mezzi di soccorso - prosegue l’attività che, lentamente e progressivamente, diminuisce ogni giorno. A oggi prepara e distribuisce 400 pranzi e 300 cene, consegnate nelle case e tra i volontari. Nei giorni della prima emergenza sono arrivati a 2mila pasti, con menù anche per musulmani e celiaci. “Progressivamente, con il riallaccio di gas, luce e acqua, le famiglie si stanno riorganizzando. Ci chiamano, ringraziandoci e avvisandoci che non hanno più bisogno della consegna del pasto”, descrive la situazione Monica Esposito, dirigente del Comune di Cesena settore Servizi educativi, istruzione e sport. Insieme alla collega Roberta Ravaioli del Suap (Servizi alle imprese) è tra i punti di riferimento dell’attivissima organizzazione del centro. Sono diversi i dipendenti comunali che l’amministrazione pubblica ha dirottato nell’attività alla “Don Milani” a supporto dell’attività. Insieme a loro, molti volontari: “In gran forza sono arrivati dall’associazionismo cattolico, scout e non solo, e anche numerose persone ‘singole’ che si sono presentate e messe a disposizione con costanza, competenza e generosità”.
È un grande market della solidarietà, quello che occupa ogni spazio della palestra. Tutto organizzato in settori, con camion frigo messo a disposizione dall’azienda Amadori e dalla Centrale del Latte fino a ieri. Il reparto ‘ferramenta’ è ancora in grande attività: “Idropulitrici, materiale per le pulizie, secchi, stracci: ogni giorno vengono consegnate 350-400 kit”, sottolinea la Esposito. Vi sono prodotti per l’igiene personale, vestiario, kit per le scuole. Tantissimi prodotti alimentari: “In questi giorni così difficili abbiamo fatto esperienza della generosità e operosità della gente – prosegue la Esposito -. Se qualcosa ci mancava in ‘magazzino’, è stato sufficiente darne comunicazione e con un tam tam via social, da lì a poco ci arrivavano in grandi quantità”. Materiale arrivato anche da tutta Italia.
Le zone servite con la consegna de pasti a oggi sono quelle di San Rocco, Ponte Vecchio, Ipercoop, Martorano, Ronta, San Martino in Fiume e Sant’Andrea in Bagnolo, Roversano, Carisport e ippodromo. “Fondamentale è il servizio che fanno i ‘driver’ con le consegne dei pasti a casa – sottolinea Andrea Casadei della Caritas diocesana, e qui volontario -. Sono loro che raccolgono richieste che altrimenti resterebbero inespresse, e una volta tornati, si fa il possibile per portarli a compimento”.
Quale l’orizzonte della operatività di questo centro? “A oggi non abbiamo informazione di nuove modalità. Per il momento procediamo seguendo le varie esigenze della popolazione alluvionata – conclude la Esposito -. Di certo saranno da valutare altri spazi accessibili e facilmente fruibili. E organizzare la rete di volontari. Un passo alla volta, sempre a servizio di chi è stato duramente colpito”.
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