Cesena
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L'associazione "Benigno Zaccagnini" lancia l'sos per il portone Oir

In attesa della nuova Pinacoteca, che sarà realizzata in tempi non brevi, l'associazione cesenate chiede che qualcuno si occupi del prezioso portale di ingresso seicentesco

 L'associazione "Benigno Zaccagnini" lancia l'sos per il portone Oir

Scrive la "Benito Zaccgnini" in una nota arrivata nella serata di ieri in redazione:

"La stampa ha dato ampio risalto all'accordo raggiunto  fra la Fondazione della Cassa di Risparmio e il Comune di Cesena per rendere "pubblico" il Palazzo Oir, quale  condizione per ricevere il contributo del ministero dei Beni culturali, per realizzarvi la Pinacoteca della Città. Non sappiamo se si tratti di un vero e proprio passaggio di proprietà, che forse avverrà più avanti, e tanto meno è possibile immaginare quali saranno i tempi per la realizzazione di tale struttura, ammesso che ne esistano le condizioni. 

In attesa che siano sottoposti a verifica tutti i problemi sul tappeto, la cui soluzione richiederà tempi non brevi, suggeriamo, anzi chiediamo, che qualcuno si occupi del prezioso portale seicentesco d'ingresso, realizzato da Gregorio Razzani nel 1631, proveniente dalla precedente fabbrica dell'Ospedale del SS. Crocifisso e qui sistemato fra il 1776 e il 1795, quando fu realizzato l'attuale palazzo in stile neoclassico, su progetto dell'architetto Agostino Azzolini".

"Il portone - continua la "Zaccagnini" - è di assoluto valore. Trattasi di un'opera di legno intarsiato in cui il ciclo iconografico svolge un ruolo determinante nella comunicazione: negli specchi del bugnato
leggiamo infatti i nomi  e le date dei benefattori più illustri, a partire da quello di Violante , la sposa di Malatesta Novello, che la tradizione vuole sia stata la prima che destinò un cospicuo lascito per la costruzione del "nuovo" ospitale.

Il portone fu oggetto di radicale restauro alcuni decenni fa, ma oggi si trova in condizioni pietose. Anni di incuria rendono necessario un pronto intervento di manutenzione. Se la struttura è solida è  la coltre superficiale ad essere interessata a una fitta rete di screpolature, gli intagli, gli stemmi e le iscrizioni sono a rischio. D'altra parte il valore artistico e documentale del manufatto è altissimo, superiore per composizione e finezza esecutiva a quella di tanti portoni di famosi palazzi fiorentini o toscani".

"Chiediamo a chi di dovere - conclude la "Zaccagnini" - che se ne occupi urgentemente, per il valore intrinseco immenso ma anche perché questo può restituire l'importanza perduta della funzione del Palazzo e quella che dovrebbe svolgere in futuro".

Fonte: Comunicato stampa
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