L'ideologia gender e la libertà di espressione

La sezione di Cesena del "Comitato difendiamo i nostri figli" ha fatto pervenire alla nostra redazione il testo che segue. Lo ha fatto in risposta più o meno diretta anche ad alcuni articoli apparsi in questi giorni (l'ultimo oggi) sulla stampa locale. Diamo spazio a questo scritto in cui si tenta di rimettere un po' di ordine in una materia che opinabile non dovrebbe essere.

Di seguito il testo firmato "Il Comitato difendiamo i nostri figli - Cesena"

"Domani il Bus della libertà arriverà a Cesena. E arriverà nonostante le tante opposizioni già riscontrate nelle precedenti tappe, per mano di amministrazioni avverse e non sempre corrette. È il caso di Torino città in cui la giunta Appendino ha revocato a meno di 12 ore dall'arrivo del bus il permesso di sosta regolarmente registrato e pagato. La giunta Appendino lo ha revocato appellandosi al regolamento anti-fascismo votato dal comune, che sempre più si sta traducendo come strumento di censura contro chi non risulta allineato al pensiero dominante.

Sarà il caso anche di Cesena? La notizia del transito del bus infatti ha smosso molte acque a livello locale, anche sul piano politico. Ciò che sconcerta, ma non sorprende, sono le reazioni scomposte di chi ritiene la difesa della libertà educativa da parte delle famiglie un diritto di rango minore o di chi vuole negare l'esistenza dell'ideologia del gender (ovvero che maschi e femmine non si nasce, ma si diventa) contro l'evidenza biologica e scientifica. Ciò accade specie quando si tenta di squalificare l'avversario affermando che la minaccia gender è solo frutto di qualche mente complottista.

In questo "presunto" complotto siamo in buona compagnia, non solo della scienza, ma anche della teologia, viste le chiare parole di papa Francesco. Più di una volta il Santo Padre ha definito il gender "uno sbaglio della mente umana" puntando il dito contro l'"utopia del neutro". Ha anche definito l'ideologia gender "colonizzazione ideologica, più pericolosa delle dittature". Parole che fanno paura, visto che anche la stampa locale sembra temere di riportarle. Il bus arriverà domani come da programma in viale Mazzoni alle 15.30 e sarà un appuntamento prezioso per tutti coloro che ritengono ancora possibile e doverosa in Italia la libera manifestazione del pensiero".