Cesena
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Patrimonio architettonico

La Giunta comunale approva il progetto di ristrutturazione di Palazzo Oir

La nuova Pinacoteca comunale prende forma

La Giunta comunale approva il progetto di ristrutturazione di Palazzo Oir

 

Con l’approvazione da parte della Giunta del progetto definitivo di ristrutturazione, restauro, consolidamento e recupero dei locali di Palazzo Oir, la nuova Pinacoteca comunale prende forma. Collocato nel centro cittadino, tra corso Giuseppe Garibaldi e le vie Tiberti, Martiri d’Ungheria, Dandini, il palazzo comprende quanto rimane dell’antico edificio e alcuni locali costruiti negli anni Cinquanta.

 

Dopo la donazione di Palazzo Oir da parte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena al Comune, e l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, il progetto della Pinacoteca cittadina approda oggi a una fase importante, a cui seguirà l’approvazione dell’esecutivo che ammonta complessivamente a 4.400.000 euro, di cui 3 milioni saranno finanziati dal Ministero della Cultura e 1,4 milioni dall’Amministrazione comunale.

 

“La rigenerazione di Palazzo Oir – commenta il sindaco Enzo Lattuca – rappresenta una grande opera per la nostra città. In pieno centro storico sorgerà una pinacoteca nella quale valorizzeremo larga parte del patrimonio pittorico che Cesena conserva. Avere a disposizione uno spazio espositivo di queste dimensioni ci consentirà a pieno titolo di entrare a far parte della rete delle città d’arte che richiamano visitatori e che dialogano tra di loro. Le stanze rinnovate di Palazzo Oir infatti non saranno solo uno spazio per esposizioni, e dunque un contenitore, ma un ambiente in cui cultura, dialogo, dibattito potranno incontrarsi nel segno dell’arte e della storia del nostro territorio. Quest’opera ricopre una posizione centrale nel piano investimenti 2020-2022 ed è parte viva della visione futura della nostra città: corrisponde a un investimento complessivo di 4,5 milioni di euro, tra risorse ministeriali e comunali, a cui aggiungeremo gli allestimenti. Inoltre, siamo davanti a un ulteriore esempio di rigenerazione urbana: le storiche stanze di Palazzo O.I.R. nel tempo hanno avuto diverse vocazioni, dall’ambito socio-sanitario approdano infatti alla cultura, ma sempre sono state a servizio della comunità cesenate”.

“Ringrazio – prosegue il sindaco – la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, l’attuale presidente Roberto Graziani, e i suoi predecessori Bruno Piraccini, Davide Trevisani e Guido Pedrelli, per il supporto che stanno continuando a confermare alla scelta di destinare Palazzo Oir alla pinacoteca cittadina e per aver messo a disposizione della stessa e della città, insieme a Crédit Agricole Italia, i dipinti antichi della loro collezione”.

 

Il progetto definitivo. Sulla base del progetto elaborato dall’Edilizia pubblica, una volta superato lo scalone d’ingresso, i visitatori si troveranno nel primo piano dell’edificio laddove saranno allestiti i primi ambienti a loro dedicati: bookshop, guardaroba e servizi. A seguire invece ci saranno le sale espositive. Le prime due sono denominate “delle colonne” per la presenza di decorazioni antiche rappresentanti colonnati, cornici, grottesche, che saranno restaurate. Originariamente questo spazio presentava arcate aperte, ed era delimitato dagli altri vani tramite infissi vetrati. Il progetto propone la parziale rimozione delle tamponature delle arcate. A seguire, si apriranno altre sale espositive, più piccole, che condurranno alla grande galleria. Una seconda scala realizzata nell’ala Tiberti, e integrata da un ascensore, consentirà di raggiungere tutti i livelli a partire dal primo piano. I primi locali ai quali si accede sono destinati ad aula didattica e servizi. Al secondo piano saranno allestiti gli ambienti destinati all’esposizione delle opere, al deposito delle stesse e ad ulteriori locali per impianti tecnologici. Questo spazio espositivo (già destinato ad archivio), presenta una parete finestrata, che si affaccia su Corso Garibaldi, mentre il lato opposto consente di costituire una superficie espositiva. Le opere che non saranno esposte verranno conservate nel locale adibito a deposito e saranno fissate a rastrelliere a pettine per consentire la conservazione e la consultazione. Tra gli spazi esterni invece figurano due terrazzi, da uno di questi è possibile godere della vista di Piazza della Libertà.

 

I lavori previsti. Le attività di indagine conoscitive sulle parti interne dell’edificio hanno messo il luce le colorazioni degli intonaci dei vari locali, composti talvolta anche da tre o quattro strati di colori diversi. In più sono emerse le colorazioni delle cornici, delle colonne e dei capitelli, ma non risultano decorazioni nascoste da tinteggiatura. Le uniche rilevabili e visibili rimangono le pitture della volta a vela collocata nella stanza delle colonne di ponente. Si prevede dunque la demolizione ed il rifacimento degli intonaci ammalorati sia orizzontali che verticali. Gli intonaci applicati su soffitti che presentano decori non saranno rimossi ma restaurati. Dalle verifiche statiche e sismiche condotte sulle strutture, risulta che alcuni locali devono essere consolidati e rinforzati per ottenere il miglioramento strutturale richiesto dalla normativa. Pertanto, le volte del portico dovranno essere consolidate fino a garantire le portate necessarie alle nuove funzioni del solaio della grande galleria, previa rimozione dei pavimenti esistenti (che saranno recuperati) e dei relativi sottofondi. Le travi in legno delle coperture, capriate, solai, saranno sostituite o rinforzate a seconda della situazione, invece le travi che non presentano problemi di portata o degrado, saranno ripulite e trattate con antitarlo ed antiparassitario.

 

I pavimenti rimossi nel rinforzo dei solai saranno recuperati e ripuliti; gli eventuali “vuoti” saranno ricostruiti in analogia a quelli esistenti, sia per materiale che per colore, avendo cura di conservare la lettura del pavimento originale in tutte le sue parti. Le stanze che invece non presentano una pavimentazione meritevole di tutela verranno pavimentate utilizzando seminato alla veneziana, legno oppure gres a seconda del contesto.

 

Il portone monumentale di ingresso al piano terra sarà restaurato da esperti restauratori specializzati.

 

La progettazione, la verifica e l’adeguamento dell’edificio alle normative antincendio vigenti richiedono la realizzazione di una nuova scala antincendio che sarà esterna e posizionata sul lato ovest del palazzo. La scala sarà in ferro zincato e verniciato con colorazioni chiare in armonia con il contesto. Questi varchi saranno realizzati riaprendo porte che sono documentate come esistenti nelle fotografie scattate al momento delle demolizioni degli anni Cinquanta. La facciata esterna del Palazzo nelle sue parti intonacate presenta un solo strato pittorico di colore. Il progetto prevede quindi la rimozione ed il ripristino degli intonaci ammalorati esterni, la pulizia delle parti in pietra e la conseguente ritinteggiatura con lo stesso colore attuale.

 

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