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La Notaro al Rotary di Cesena ieri sera al grand hotel Da Vinci: "Con questa disavventura, ho scoperto aspetti della vita che prima non capivo"

Serata di grande impatto per il sodalizio cesenate. Al centro la lotta alla violenza sulle donne. 

Grand hotel Da Vinci, Cesenatico, ieri sera. Da sinistra, la presidente del Rotary club di Cesena, Ester Castagnoli, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e Gessica Notaro

"A volte, nella vita, bisogna scegliere se vivere o morire. Io ho scelto di vivere". Così si è espressa Gessica Notaro, la giovane riminese (classe 1989) all'inizio del 2017 sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato. Ieri sera è stata ospite della conviviale del Rotary club di Cesena presieduto da Ester Castagnoli, svoltasi al grand hotel Da Vinci di Cesenatico. Presenti alla serata anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, un paio di rappresentanti dell'associazione "Rompi il silenzio" e Giovanna Giorgetti in qualità di rappresentante del governatore del Rotary Emilia Romagna, Paolo Bolzani. Ha tenuto le fila dell'incontro Catia De Silvestri, coordinatrice della nuova "Commissione donne" del Rotary di Cesena.

"Mi è arrivata una fortissima mano dal Cielo - ha proseguito la Notaro -. Da amici e da parenti. A vicenda ci siamo aiutati. La vita è strana. Mi lamentavo per alcune sciocchezze. Poi ho capito cosa vale veramente".

"Gli agenti della Polizia mi hanno aiutato, questo è certo - ha aggiunto la Notaro -. Mi sono stati vicini. Bisogna anche comprendere, comunque, che l'Italia non è tutta come la Romagna. In molti casi si può migliorare. Ho notizie di situazioni in cui le donne vittime di violenza non vengono aiutate a denunciare chi fa loro del male".

"Un tempo guardavo da fuori queste situazioni - è andata avanti la Notaro nel racconto ascoltato dal folto pubblico in un silenzio tombale - e mi chiedevo come facessero certe donne a non ribellarsi ai loro aguzzini. Poi ho capito che può accadere a chiunque. Questi uomini sono dei manipolatori. Si intromettono nella tua vita e a poco a poco diventano come una droga. Non riesci più a farne a meno. Ero stata tradita e non volevo lasciare il mio fidanzato. Si tratta di relazioni malate. Prima di avermi sfregiata con l'acido, mi aveva sfregiata nello spirito. Si chiama sindrome della slot machine: non vinci quasi mai, ma ogni tanto arriva un jackpot che ti tiene vincolata, appunto come se fosse una sorta di droga di cui una persona non può fare a meno. Proprio come nelle dipendenze da gioco compulsivo".

"Rischiamo tutte, noi donne, anche po' la sindrome delle infermierine - ha detto ancora la Notaro -. Lo stalker agisce con tre step successivi: prima ti fa terra bruciata attorno, con la famiglia, gli amici e il lavoro. Poi con il ricatto del suicidio, anche se occorre sapere che uno che lo minaccia apertamente di solito non lo commette. Ho avuto un fratello suicida e purtroppo questi fatti li conosco in presa diretta. In terzo luogo arriva un ultimo avvertimento: se non torni con me ti rovino la vita. E' quello che mi è successo. Qualcuno mi chiede se me lo aspettavo. Io dico che occorre imparare ad ascoltare quando c'è da capire che qualcosa non va. Il mio ex fidanzato era già stato denunciato tante volte. Serve mettergli il vincolo di non avvicinarsi troppo?".

"Qualcuno mi chiede se ho paura - ha risposto la Notaro -. Sì, io ho paura. Le ferite dentro non si cancellano. Quando torno a casa, vedo sbucare il mio ex da ogni parte. Ma ora posso dire di apprezzare di più la vita e la apprezzo per quello che ho e non mi lamento più per quello che non ho. Ho paura anche per il prossimo intervento chirurgico che dovrò subire a febbraio, al "Bufalini" di Cesena, il migliore ospedale in Italia per il centro ustionati".

"Il mio impegno rimarrà nel sociale: prevenzione e tutela delle donne vittime di violenza in un rapporto malato - ha concluso la Notaro. Accanto a me ci sarà un partner di prestigio che voi tutti conoscete e che ora non posso ancora svelare. Non bisogna vergognarsi di parlare, anche se oggi il vero problema credo risieda nel fatto che non si è più capaci di dire dei no e di subire dei no. Io al mio ex avevo detto un no secco. E questa è stata la risposta. Bisogna farsi rispettare, dando il buon esempio. Esigere rispetto, dando rispetto".

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